S. Alessio. La minoranza: “Ecco perché diciamo no al Piano di riequilibrio da 2,5 milioni”

S. ALESSIO. La minoranza al Comune di S. Alessio Siculo dice “no” al piano finanziario pluriennale per risanare quasi 2 milioni e mezzo di euro, provenienti dalle precedenti amministrazioni e portati allo scoperto solo a fine legislatura “nonostante le continue nostre interrogazioni – sostengono gli esponenti dell’opposizione (Daniela Carnabuci, Nunzio Moschella, Giuseppe Riggio e Pietro Trovato) sulla situazione debitoria dell’Ente”. Un appuntamento che la maggioranza avrebbe preferito rimandare a dopo le elezioni “per non smascherare le inefficienze politiche davanti ai cittadini. Ma, per quanto si sia cercato di tirare la corda, le criticità rilevate dalla Corte dei conti sono state molto precise e pesanti – evidenziano i consiglieri – e non hanno lasciato margini di scelta all’attuale amministrazione.

Siamo stati convocati in Consiglio per un piano di rientro ripartito in dieci anni, data l’importante mole di debiti da affrontare. Ben lontani dal riequilibrio di durata triennale proposto dall’assessore Bartorilla e approvato dai 4 consiglieri di maggioranza (lui compreso) a settembre. Il nostro no – prosegue l’opposizione – è stato dettato dal senso di tutela verso i cittadini, i quali sono ignari di questa situazione e non possono certo diventare i responsabili di tale imponente somma di debiti, chiamandoli a pagare per altri”. In una nota Daniela Carnabuci, Nunzio Moschella, Giuseppe Riggio e Pietro Trovato dicono di essere “ancora in attesa di conoscere la comunicazione che l’assessore voleva dare al Consiglio a fine seduta, o forse c’è stato lo stesso ripensamento di chi durante la notte riceve… consigli? Chissà che tale informazione non fosse collegata alla eventuale nostra lettura in Consiglio della deliberazione 61 del 2016 Inpr in merito alle ulteriori criticità rilevate dalla Corte dei conti sul rendiconto finanziario 2014, che non lasciano ben sperare a un lieto fine circa le responsabilità degli amministratori?”.