A giudizio l’ex procuratore aggiunto Siciliano, il rettore Tomasello ed il prof. Tigano

Tre rinvii a giudizio e tre proscioglimenti sono stati decisi oggi pomeriggio dal Gup di Reggio Calabria Francesco Petrone a conclusione dell’udienza preliminare per il cosiddetto “Caso Siciliano”sulla gestione di alcuni fascicoli, condotti in prima persona dall’ex procuratore aggiunto di Messina, Pino Siciliano.
Il gup Francesco Petrone ha rinviato a giudizio al 10 maggio prossimo il giudice Pino Siciliano, il Rettore dell’Università di Messina Franco Tomasello e il docente universitario e legale del Comune di Messina, Aldo Tigano. Quest’ultimo è stato prosciolto dall’ipotesi di reato di falso e dovrà rispondere di concorso in rivelazione di segreto d’ufficio. Prosciolti da tutti i capi d’imputazione il medico Adolfo De Meo, Francesco Siciliano, avvocato e ricercatore all’Università e figlio dell’ex procuratore aggiunto ed il collega di studio Fabrizio Maimone Ansaldo Patti.
Hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato l’ex coordinatore provinciale dell’Udc, Michele Caudo, ed il liquidatore di Impregilo, Domenico Occhipinti, che saranno giudicati il 22 maggio prossimo.

Il “caso Siciliano” fu avviato dal procuratore capo di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone e culminò nel 2009 con gli arresti domiciliari inflitti all’ex procuratore aggiunto di Messina Pino Siciliano. L’inchiesta toccò poi l’Università, il Policlinico e l’Ufficio urbanistica del Comune di Messina. Nell’ampio faldone vi erano inserite diverse vicenda. Nella prima la Procura contestò a Siciliano la tentata concussione per la ristrutturazione dell’Hotel Castellamare di Taormina. Un altro capo d’imputazione, cioè un’altra tentata concussione, riguarda il magistrato Siciliano, Occhipinti e Caudo per la vicenda Impregilo-Comune di Taormina, che per diversi anni hanno avuto un contenzioso di natura civilistica. Poi vi è il caso di concussione che riguarda sempre Siciliano per la destinazione urbanistica dell’area in cui si trovava lo stabilimento dei Molini Gazzi. E infine l’ultima ipotesi che riguarda l’ex procuratore aggiunto, ancora concussione, e riguarda le Zps, le zone a protezione speciale, al Comune di Messina. C’è poi un’ altra vicenda che vede coinvolto l’ex procuratore aggiunto, accusato di rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento poiché attraverso il comune amico Michele Caudo avrebbe segnalato all’allora dirigente dell’Urbanistica comunale, l’architetto Manlio Minutoli, che era in corso un’indagine sul suo conto e che era sottoposto a intercettazione telefonica. E c’è ancora il caso dell’ex direttore generale del Policlinico Caratozzolo che nel 2006 ebbe un contenzioso con l’Università e con il rettore Tomasello. Caratozzolo alla fine fu allontanato. Per questa vicenda furono indagati Siciliano, il rettore Tomasello e il prof. Tigano, per rivelazione di segreti d’ufficio.