Taormina. Pronto soccorso al collasso, inchiesta interna del primario. Giovedì ispezione di Picciolo

In prima linea. Quotidianamente. Medici e infermieri al pronto soccorso dell’ospedale S. Vincenzo di Taormina sono al collasso. Costantemente sotto organico. Tutti gli appelli sono caduti nel vuoto. Succede anche che un paziente precedentemente infartuato, con pressione molto alta (200 con 120), con forti dolori al petto e difficoltà respiratoria, rimanga per oltre due ore ad attendere, seduto, i risultati delle analisi eseguite per constatare se vi fosse un infarto in corso. Ad assistere il paziente c’era Gianmarco Lombardo, assessore al Comune di S. Teresa di Riva, peraltro un medico. Dopo 120 minuti di attesa va a chiedere lumi. Si rende conto che per un disguido le provette non sarebbero partite per il laboratorio di analisi. Fortunatamente il caso è stato risolto e non si trattava di nulla di grave. La signora alla fine è stata dimessa. Ma è servito, il caso, a riaccendere i riflettori sulla delicata situazione in cui versa il pronto soccorso del S. Vincenzo. Lombardo ha lodato medici ed infermieri di turno per come hanno affrontato la mole di lavoro ad ogni turno ed ha interessato del caso Pronto soccorso il deputato regionale Beppe Picciolo, membro della Commissione regionale Sanità. “Gli ho chiesto che venga sul territorio – spiega – e veda gli immensi sacrifici che fanno i medici (in questo caso quelli del Pronto soccorso) per garantire un servizio dignitoso ai pazienti. E’ grave la carenza di personale – aggiunge – che costringe i medici e gli operatori sanitari a non poter lavorare serenamente. La mia fiducia nei confronti del primario del Pronto soccorso, il dottore Mauro Passalacqua, è totale. Ho constatato che all’ospedale di Taormina grazie a lui le cose non vanno alla deriva. E’ arrivato il momento – conclude Lombardo – affinché, uniti, facciamo sentire tutti la nostra voce”.

GIOVEDI' IL DEPUTATO REGIONALE PICCIOLO AL S. VINCENZO La risposta di Picciolo non si è fatta attendere, sarà a Taormina giovedì prossimo. Dopodiché si attenderanno i fatti. Il primario Mauro Passalacqua ha avviato una inchiesta interna su quanto accaduto e lunedì dovrebbe avere le relazioni sul suo tavolo ed essere preciso in merito al caso specifico. In servizio c’erano due medici e due infermieri, una situazione più volte evidenziata come “disumana” dinanzi alla mole di lavoro che si presenta al Pronto soccorso del nosocomio taorminese. Soprattutto dopo la chiusura dell’ospedale di Giarre. La politica del comprensorio tacque (tranne il presidente del Consiglio di Giardini e il sindaco di Castelmola). Passalacqua lanciò ripetuti appelli affinché si coprisse un organico palesemente carente. Adesso il primario auspica che l’onorevole Picciolo analizzi la situazione del Pronto soccorso. Che si intervenga. E’ questo anche l’auspicio dei tanti pazienti che si recano all’ospedale della città turistica. Due medici lavorano contemporaneamente su tre stanze. Giarre faceva 20mila prestazioni l’anno, adesso divise tra Acireale e Taormina. I riflettori della politica sono rimasti a lungo spenti. Si sono accesi di recenti per salvare la Chirurgia pediatrica (al momento per un altro anno), un’eccellenza. Ma c’è anche il Pronto soccorso. Dove medici ed infermieri eccellenti rischiano di andare in tilt perché non riescono più a sopperire alla carenza di organico.

Carmelo Caspanello