Taormina. Uil-Fpl: "Gravi carenze all'Unità operativa complessa cardiologica"

Taormina. Uil-Fpl: “Gravi carenze all’Unità operativa complessa cardiologica”

Taormina. Uil-Fpl: “Gravi carenze all’Unità operativa complessa cardiologica”

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venerdì 12 Gennaio 2018 - 06:37

In una nota all'Asp evidenziata "l’incongruenza tra carichi di lavoro e il numero attuale del personale medico-infermieristico, che l’assistenza infermieristica per 8 pazienti ricoverati è assicurata spesso da una sola unità e non solo..."

TAORMINA. Con una nota indirizzata al commissario dell’Asp di Messina, Gaetano Sirna, Pippo Calapai, Mario Macrì e Giuseppe Caminiti, rispettivamente segretario generale, responsabile Area medica e segretario aziendale della Uil-Fpl, denunciano le persistenti e gravi carenze organizzative nel settore medico-infermieristico e socio-sanitario presso l’Unità operativa complessa di cardiologia dell’ospedale S. Vincenzo di Taormina. “Ancora oggi dopo diversi solleciti – si legge nella nota – la scrivente organizzazione sindacale esprime forte preoccupazione sulle reiterate criticità a cui giornalmente il personale sanitario deve fare fronte. Tale criticità riguardano l’incongruenza tra carichi di lavoro e il numero attuale del personale medico-infermieristico; la sistematica occupazione dei posti letto con ricoveri programmati a discapito del Pronto soccorso generale, al quale con estrema difficoltà si concedono posti letto per eventuali ricoveri urgenti; quando il numero di pazienti ricoverati in Utic supera le sei unità, che è il numero di postazioni monitorizzate, si è costretti a monitorizzare i pazienti in esubero con monitor di fortuna. In reparto non è infrequente assistere al ricovero di pazienti di diverso sesso nella stessa stanza, cosa che ingenera in essi malumori e malcontento. Inoltre, l’assistenza infermieristica per 8 pazienti ricoverati è assicurata spesso da una sola unità infermieristica. Siamo altresì convinti – sostengono Mario Macrì e Giuseppe Caminiti – che una migliore ed oculata organizzazione potrebbe evitare, ove possibile, contenziosi medico-legali, legati a malpractice, stress e burnout. Senza voler cadere in polemiche strumentali, la scrivente organizzazione sindacale pensa che si sia innescato un processo di rimpallo di responsabilità, senza andare in fondo alla questione e risolverla una volta per tutte. Al tal proposito la scrivente organizzazione sindacale chiede urgentemente un tavolo tecnico per la risoluzione definitiva del problema, fermo restando che in assenza di idoneo intervento saremo costretti a rivolgerci alle autorità competenti”.

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