Taormina. Villaggio Le Rocce, punto e a capo: De Luca revoca atto di indirizzo

TAORMINA. Villaggio “Le Rocce”, punto e a capo”. Il sindaco della Città metropolitana, Cateno De Luca, all’indomani del suo insediamento, ha disposto di revocare un atto di indirizzo del predecessore Renato Accorinti con il quale lo scorso 18 maggio dava mandato al dirigente dei servizi tecnici generali dell’ente di avviare nel più breve tempo possibile la procedura per acquisire le manifestazioni di interesse alla valorizzazione del compendio immobiliare. De Luca ha comunicato la decisione con una lettera inviata al dirigente della IV direzione “Servizi tecnici generali” della Città Metropolitana e per conoscenza al segretario generale.

Il sindaco metropolitano cita il “recente pronunciamento del Cga, il Consiglio di giustizia amministrativa (sentenza del 28 dicembre 207), in merito all’annullamento dell’affidamento in comodato d’uso del complesso immobiliare alla Fondazione Fiumara d’arte”. Il nuovo inquilino di Palazzo Zanca ha ritenuto opportuno “valutare ulteriori possibili soluzioni, mirate a valorizzare e rendere fruibile la struttura con vocazione turistico-alberghiera, dalle quali l’Ente possa trarre maggiori vantaggi economici, considerata la criticità della situazione economico-finanziaria in cui, attualmente, versa questo ente”. Da qui la revoca dell’atto di indirizzo che aveva siglato Accorinti. Che rappresenta l’ultima puntata di una estenuante telenovela. Tanta acqua è passata sotto i punti dal luglio del 2017, quando, dopo mezzo secolo di abbandono, sembrava che l’incatesimo si fosse spezzato.

Il poggio sospeso in una delle baie più belle della Sicilia, in quel di Mazzarò, venne “restituito” ai cittadini grazie all’impegno di Antonio Presti: il mecenate siciliano stava guidando un percorso di riqualificazione di questo paradiso perduto, mettendolo al centro di un progetto di rilancio internazionale attraverso l’arte e l’impegno civile. Ma questa, ormai, è un’altra storia. Bisogna adesso ricominciare daccapo l’iter per recuperare definitivamente quel luogo fatato “dal disinteresse della politica e dall’avidità di chi avrebbe voluto sfregiarlo”. Per dirla con le parole del mecenate.