Bilancio di previsione 2017, la giunta è alla ricerca di 7 milioni di euro

Bisognerà aspettare sino ai primi di maggio per la nuova versione del bilancio di previsione 2017. La giunta Accorinti è ancora alle prese con il reperimento delle risorse necessarie a far quadrare i conti e rendere allineato il documento contabile con il piano di riequilibrio. Per chiudere in pareggio serviranno circa 7 milioni di euro, somma che è venuta a mancare dalle entrate ipotizzate nella manovra decennale e non realmente incassate. Questa mattina, in una conferenza stampa congiunta, gli assessori Vincenzo Cuzzola e Guido Signorino hanno fatto il punto sulla situazione e spiegato perché – probabilmente in risposta alle critiche piovute addosso all'esecutivo – il bilancio 2017 non è venuto fuori dall’uovo di Pasqua così come era stato annunciato.

Secondo i due amministratori il piano di riequilibrio non ha portato in cassa quanto previsto non per demeriti dell’amministrazione comunale ma per due fattori esterni: la mancata attuazione a livello nazionale della riforma del catasto, che avrebbe dovuto incrementare le entrate per 3,9 milioni di euro all’anno; e la revisione delle microzonazioni catastali, su cui pende un giudizio di costituzionalità, che l’ha di fatto resa inapplicabile. Per questa seconda misura, il Comune aveva previsto di incassare 2,9 milioni di euro all’anno. Queste manovre – hanno affermato Cuzzola e Signorino – sommate alla necessità di stanziare circa 6 milioni di euro a favore di Messinambiente hanno rallentato l’iter per la redazione del previsionale 2017, «che c’è – ha ribadito più volte l’assessore al bilancio (con riferimento è alla delibera approvata il 30 dicembre con tanto di selfie ndr) ma va emendato».

L’assessore Cuzzola non vuole invece sentir parlare di fallimento del Piano del risparmio energetico, messo a punto dal collega e vice di Accorinti, Gaetano Cacciola: «gli obiettivi sono stati pienamente raggiunti ma le risorse sono state assorbite dalle spese di bilancio», e non si sono quindi potute utilizzare per coprire i debiti inseriti nel piano di riequilibrio. Cuzzola e Signorino hanno inoltre spiegato di aver già individuato le azioni da mettere in campo per recuperare i 6,7 milioni di euro che mancano all’appello per chiudere il bilancio: «abbiamo in testa una serie di idee che adesso dovranno tramutarsi in atti concreti da parte dei dirigenti dei vari dipartimenti». Non ci saranno tagli- ha assicurato ancora Cuzzola – ma si punterà soprattutto sulla lotta all’evasione tributaria. L’assessore Signorino ha aggiunto che si procederà anche ad una opera di “pulizia” sui debiti potenziali: «grazie all’esito favorevole di alcun contenziosi sarà possibile abbassare la massa debitoria complessiva».

Anche nella conferenza stampa di oggi, Cuzzola ha fatto capire di non aver perso il suo ottimismo ma nello stesso tempo ha suonato la sveglia a tutte le componenti dell’amministrazione comunale, ricordando che solo in presenza dello strumento finanziario il Comune potrà gestire e spendere i finanziamenti “straordinari”, ovvero le risorse del PonMetro, del “Bando per le Periferie” e dell’Agenda Urbana.

Anche in vista dell’arrivo di questi finanziamenti, il dissesto resta per la giunta Accorinti un’ipotesi da non prendere neanche in considerazione: «se il Comune andasse il default , i bilanci sarebbero approvati dal Ministero con tempi lunghissimi che comporterebbero inevitabilmente la perdita dei finanziamenti. E per l’assessore al bilancio e tutta la giunta queste risorse rappresentano per la città di Messina un’occasione di investimento da difendere con le unghie e con i denti.

Per non perdere il treno, il Comune deve quindi al più presto adottare il bilancio 2017. Passata la Santa Pasqua, la nuova festività segnalata dal calendario è a metà maggio, quando sarà celebrata la Festa dell’autonomia siciliana. Speriamo che almeno per quella data il previsionale sia pronto.

Danila La Torre