Ex Provincia, Cerreti al commissario Romano: “Se non sa affrontare la criticità si dimetta”

Ad inizio novembre il commissario di Palazzo dei Leoni Filippo Romano ha inviato una lettera ai sindaci dei 108 comuni, ai dirigenti scolastici, alla Corte dei Conti ed agli assessorati regionali competenti alla luce di una gravissima criticità economica (legata ai tagli nei finanziamenti ed alla richiesta di contributi da parte del governo).

In particolare il commissario evidenziava, vista l’assenza di risorse, che nei casi di criticità di strade e scuole tali da non poter essere risolte con intervento dei comuni, non restava altra soluzione che chiuderle (leggi qui).

Sulla vicenda è intervenuto con una nota l’ex consigliere provinciale Roberto Cerreti, del Movimento Liberi Insieme: “Quanto dichiarato dal funzionario prefettizio in carica commissariale- si legge- anche se fotografa l’attuale situazione di disagio delle casse provinciali, non può essere accettato da una figura istituzionale nominata fiduciariamente dal Governo regionale siciliano, rappresentando in tutti propri limiti, il difetto di interazione costruttiva del dott. Romano con lo stesso Governo Crocetta e con l’Ars, al fine di garantire l’efficacia d’azione di un Ente che guida dal 2013 ininterrottamente. Inoltre, tralasciando tutte le ipotesi nefaste per cui potrebbero verificarsi interruzioni di servizi di pubblica utilità costituzionalmente garantiti, appare anomalo, soprattutto per chi come il sottoscritto nei diversi anni di attività istituzionale presso la Provincia Regionale ha ricoperto anche il ruolo di Presidente della commissione consiliare al Bilancio e Patrimonio, che l’ipotesi di inefficacia dell’azione commissariale venga ridotta esclusivamente a quei fondamentali settori quali la viabilità e l’edilizia provinciale, lasciando indenni altri settori o voci di bilancio che potrebbero essere riviste e rappresentare fonte di risparmio economico, quali ad esempio i servizi provinciali esternalizzati o le spese di rappresentanza e missione. A nostro avviso il commissario, dopo aver dichiarato prudentemente la propria incapacità d’amministrazione straordinaria nei succitati settori e l’assenza di un piano d’intervento e supporto economico condiviso con i vertici dell’esecutivo e del parlamento regionale, dovrebbe rappresentare, nelle criticità dallo stesso rese note, le proprie dimissioni dal ruolo, evitando di essere ricordato come protagonista dell’involuzione istituzionale, gestionale ed amministrativa dell’Ente, anche se questo sarebbe un enorme sacrificio e significherebbe rinunziare, secondo decreto presidenziale, all’indennità di funzione di € 4.960,00 al mese, oltre al trattamento di missione.Quanto dichiarato dal commissario straordinario meriterebbe opportune riflessioni e soluzioni, soprattutto rapportate allo stato di allarme a cui, dopo quanto dichiarato, è costretta la popolazione istituzionale provinciale e tutti i cittadini del messinese”.