Calabrò attacca frontalmente: «C’è un’amministrazione che non è in grado di amministrare»

Analizzare la situazione economico finanziaria del Comune di Messina e le politiche di bilancio. Con questo scopo precipuo era stata convocata, per questa mattina, la conferenza stampa dei gruppi consiliari della coalizione di centrosinistra, che si è trasformata per molti consiglieri presenti in un’occasione per giustificare di fronte alla città il proprio voto favorevole al Regolamento Tares portato in Aula dall’amministrazione comunale.Con l’unica eccezione dei rappresentanti del Megafono, che in sede di votazione non avevano partecipato al Consiglio Comunale perché contrari al passaggio dalla Tarsu al nuovo tributo sui rifiuti.

Rimandando ad altro articolo le varie posizioni dei singoli capigruppo (peraltro poco coerenti rispetto a quanto fatto in alula ), qui vale la pena partire da una considerazione politica, e cioè che lo sconfitto al ballottaggio del 24 giugno scorso, Felice Calabrò, continua ad essere il punto di riferimento della coalizione di centro-sinistra, per conoscenza della macchina amministrativa e competenze giuridiche. E' toccato a lui il compito di salvare un conferenza stampa disastrosa, in cui ognuno ha espresso una opinione diversa rispetto a quella degli alleati e persino diversa da quella espressa personalmente sino a qualche giorno fa, prima di vedere una trasmissione di Rtp “illuminante”, grazie alla quale molti esponenti del Civico Consesso hanno capito che potevano restare con la vecchia Tarsu. Perché informarsi e leggere la normativa è troppo complicato per i nostri consiglieri comunali…

L’ex candidato sindaco del centro-sinistra, anche lui poi costretto a soffermarsi sulla questione Tares, ha avviato l’incontro con un attacco frontale all’amministrazione comunale: «In campagna elettorale hanno sbandierato ai quattro venti i tre principi su cui avrebbero fondato governo della città: legalità,trasparenza e partecipazione. Ad oggi, nessuno di questi principi – ha continuato l’esponente del Pd- alberga a Palazzo Zanca» .

A proposito della trasparenza, Calabrò ha sottolineato che dopo 5 mesi dall’insediamento, quest’amministrazione «non ha ancora comunicato qual è lo stato economico e finanziario del Comune», ricordando i ritardi nella presentazione del bilancio consuntivo 2012 ma anche del bilancio previsionale 2013 e della relazione di inizio mandato». Gli ultimi due documenti dovranno essere approvati dal Consiglio comunale entro il 30 novembre. «Oggi – ha dichiarato Calabròè il 25 novembre ed i consiglieri non hanno ancora ricevuto né il previsionale né la relazione di inizio mandato. Nessuno pensi che in questo palazzo, che di trasparenza ne ha poca, i consiglieri comunali siano supini a qualsiasi proposta arrivi dalla giunta». Il monito lanciato dall’esponente del Pd – ancora in gioco per la poltrona di sindaco, per via del ricorso presentato da alcuni ex consiglieri comunali- vale anche per il piano decennale di riequlibrio,da cui dipende l’accesso al salva-comuni nazionale. «Si sappia già da adesso che non accetteremo che il documento di risanamento arrivi al vaglio del Consiglio comunale alla scadenza del termine, vale a dire il 30 gennaio, per sentirci dire bere o affogare. Noi vogliamo bere, ma vogliamo conoscere le scelte dell’amministrazione comunale e dire la nostra».

La posizione di Calabrò in merito a questi primi mesi della giunta Accorinti è chiarissima: «E’facile contestare, la difficoltà arriva quando devi scegliere ed avere le responsabilità delle scelte». Poi,senza filtri o tentativi di edulcorare la pillola, ha aggiunto:« La verità è che c’è un’amministrazione che non è in grado di amministrare». (Danila La Torre)

FOTO DI GAETANO SACCA'