Elezioni, tra migrazioni di massa e assalto alle liste-taxi

Ultimi movimenti in vista delle elezioni. Ormai siamo al rush finale, ai colpi di coltello prima della presentazione delle liste per le amministrative. Mentre assistiamo attoniti a migrazioni di massa da un fronte all’altro (con casi di ri-emigrazioni di rientro, ovvero quelli che tornano alla casa madre), scoppiano baruffe per le cosiddette liste-taxi, quelle che molti politici di lungo pelo utilizzano per andare da un capolinea (partitico) ad un altro. L’accesso alle liste-taxi però è riservato solo a chi ha vagonate di voti, un potenziale tale che lo segue ovunque “egli” vada, da destra a sinistra e ritorno. Quando uno di questi soggetti appare all’orizzonte pronto a salire sul vagone si scatena il panico tra i presenti, che sanno che ci rimetteranno le penne e l’elezione. Ne vedremo delle belle nelle prossime settimane.

Intanto diamo un’occhiata a quel che si muove nel centro-sinistra. In questo momento il movimento più appetibile, proprio perché neo-costituito e quindi con spazi ancora liberi, è il Megafono di Crocetta. Sin dal dopo-regionali è scattata la corsa al movimento, anche se il governatore ha subito messo l’alt: “Nessuno pensi di usarci come un taxi”, ha tuonato dopo che un buon numero di eletti all’Ars nella lista Crocetta presidente aveva fatto bagagli.

La vigilia delle Politiche è stata una lunga anticamera a Tusa per esponenti di varie provenienze. Con il passare dei mesi il movimento si è comunque rinforzato ed è cresciuto su base locale. Ma le amministrative rappresentano un test importante per il “salto di qualità”. Così nel Megafono dello Stretto si rischia l’affollamento. Beppe Lumia è già stato a Messina in vista della predisposizione delle liste. In lizza, al fianco degli esponenti della prima ora, c’è anche l’ex assessore della giunta Buzzanca Pdl Roberto Sparso, transitato all’Udc prima delle regionali insieme alle truppe del gruppo Beninati. Dall’Udc arriva tra i crocettiani Pio Amadeo che ha abbandonato i centristi seguendo il suo leader Lino Leanza che è rimasto nel partito di Casini pochi mesi, giusto il tempo di prendere le distanze dall’Mpa di Lombardo ed essere riconfermato all’Ars. Per Amadeo si è quasi concluso il giro di tutto l’arco partitico, da destra a sinistra passando per il centro. I voti però, e tanti, restano sempre gli stessi.

Nel frattempo si lavora anche alla lista vicina all’ex segretario cittadino del Pd Giuseppe Grioli, una “lista composita, forte, variegata- spiega- che lancia la sfida al cambiamento nel centro-sinistra”. Le trasmigrazioni dal centro-destra rischiano infatti di snaturare troppo il centro-sinistra, basti pensare a quanti, tra gli ex Fli (che erano già ex An, quindi chiaramente di destra) o ex Pdl sono finiti o sono in corso di sistemazione nella galassia delle liste che il centro-sinistra si appresta a presentare.

Le truppe di Beninati viaggiano in ordine sparso, gli ex azzurri piano piano si stanno ricollocando a sinistra o al centro, mentre gli ex Fli sono accasati nella lista Udc. La lista dell’area “Grioli” vuol quindi essere in piccolo una sorta di centro-sinistra originario con le sue varie anime. In campo Emilio Fragale, Arturo Alonci, esponenti di Sel e dell’Italia dei Valori, come Maurizio Palermo. Alla coalizione chiedono di fare scelte coerenti, evitando di mettere in giunta ex assessori di Buzzanca e Ricevuto e di evitare che le circoscrizioni diventino terra di scontro o di ripicche.

Intanto sono in corso manovre di avvicinamento tra Renato Accorinti (che corre come un treno, anzi, come una bici a motore…) e Alessandro Tinaglia con Reset. Unendo le forze si combatte meglio e si va più lontano.

Rosaria Brancato