“La Farfalla” batte le ali per dettare le regole e “mettere all’angolo” Calabrò

La Farfalla batte le ali e lancia messaggi inequivocabili al candidato sindaco del centro-sinistra Felice Calabrò. La Farfalla in questione però non è il colorato e simpatico insetto, ma la lista creata da Giuseppe Grioli ed Emilio Fragale, che non perde occasione per essere pungente come un’ape e, per qualcuno probabilmente, fastidiosa come una mosca.

“La Farfalla”, nata come lista di supporto a Calabrò, ha rivendicato sin dal suo concepimento un ruolo da protagonista, volendo dettare le regole del gioco e alzando paletti sul percorso intrapreso dal vincitore delle primarie del 14 aprile . I due sconfitti di quella competizione, Grioli e Fragale, non vogliono fare semplicemente gli spettatori di questa corsa elettorale, ma vogliono dire la loro e, soprattutto, avere garanzie precise su un progetto che deve essere davvero di cambiamento.

«Allo stato – si legge – riteniamo fraintesa, da Felice Calabrò, l'espressione "co-stringere a vincere". Sbaglia Felice Calabro' a ritenere che intendiamo costringerlo a vincere offrendo solo il risultato elettorale di una lista a sostegno. Noi desideriamo costringerlo a vincere esigendo un impegno preciso su merito, cambiamento, innovazione, qualità, coerenza, responsabilità, legalità». La Farfalla invoca «preventiva conoscenza del programma (di cui abbiamo chiesto lumi anche per offrire un minimo contributo di esperienza e competenza) e di tutti gli assessori da nominare (anche per assicurarci che la logica dei "quanti" delle primarie sia stata archiviata)».

“La Farfalla” fa capire chiaramente di non fidarsi troppo di Calabrò e pretende di giocare a carte scoperte , sottolineando che il sostegno alla candidatura di Calabro' «sarà proporzionale alla capacità del candidato sindaco di unirsi e librarsi in autonomia, presenza di spirito, onestà intellettuale, lettura del momento, aspettativa del tessuto di centro-sinistra (non racchiuso nelle segreterie di deputati) e risposta alle istanze di cittadine e cittadini che rivendicano discontinuità e speranza (senza abbandonarsi alle derive populiste, demagogiche, livorose, radical chic)».

«Felice Calabro' -continua il comunicato – deve meritare la lista la Farfalla. Deve meritarla se vuole vincere … non a Messina ma con Messina. Messina chiede di conoscere le priorità dell'agire gestionale-ammnistrativo (in dichiarato sostanziale e strutturale default), il disegno di città e le soluzioni-volano di sviluppo e crescita».

Nel documento viene inoltre espressamente criticato «il balletto sulle presidenze dei quartieri, immaginando di uscire dal guado promettendo assessorati ai "renziani" che si sono misurati alle primarie come novità (ripromettendosi di cambiare i connotati del PD, del parlamento nazionale, del Sindaco.) Certamente, non si può condividere la eventuale parcellizzazione nella composizione della Giunta guardando ai rapporti interni al PD (magari delegando alla c.d. minoranza l'indicazione di genere in squadra) e ai rapporti di forza dentro la c.d. coalizione (magari verificando le scuderie dei vertici degli ordini professionali). Certamente non può prospettarsi lo "scivolamento" nella graduatoria delle liste al consiglio comunale (la cui futura composizione deve essere fedele al dato delle urne)».

«Infine – si legge ancora nel documento – eticamente si rammenta che la somma dei candidati non fa il totale e che vi è un problema di "professione di fede" valoriale, ideale, culturale che si pone ORA. Noi crediamo ad un centro-sinistra che rimane, esprime, rispecchia, esalta la società civile anche quanto amministra e governa. Noi crediamo ad un centro-sinistra che non tesse accordi per convenienza. Noi crediamo ad un centro-sinistra che non rincorre gli avversari sul terreno della demagogia. Noi crediamo ad un centro-sinistra che si propone come forza alternativa e autorevole». Il documento porta in calce la firma di Giuseppe Grioli, Emilio Fragale, Salvatore Chiofalo e Maurizio Palermo.

Se non lo avessero specificato in conferenza stampa che la lista “La Farafalla” appoggia la candidatura di Calabrò, si stenterebbe quasi a crederlo leggendo quanto scrivono , da cui traspare una illimitata diffidenza nei confronti di Calabrò, che già all’indomani della vittoria alle primarie è stato definito uomo d’apparato proprio da chi dell’apparato del Pd era stato segretario cittadino sino a pochi giorni prima, cioè Grioli, e da chi, dallo quello stesso apparato, era stato nominato City Manager del Comune durante l’amministrazione Genovese. (Danila La Torre)