Felice Calabrò: “Mi candido alle primarie e se le faranno saltare correrò da solo”

Adesso anche la candidatura di Felice Calabrò, attuale coordinatore dei gruppi Pd al Comune, alle primarie di coalizione, è ufficiale. A rompere gli indugi è stato lo stesso consigliere comunale durante la trasmissione Malalingua, quando alla domanda: “ma si faranno sul serio le primarie?”, ha risposto in modo chiaro: “Sì, ed io sono candidato”. Questa delle primarie rischia di diventare una barzelletta alla messinese, perché mentre ci sono esponenti dei vari partiti, Pd, Udc, Megafono, Psi, Sel, Centro Democratico, Dpr ed alcuni movimenti che lavorano al regolamento per le primarie, hanno scelto la data, il 7 aprile, il numero dei gazebo, l’apertura al voto a tutti gli elettori che si dichiarano di centro-sinistra, e stanno stilando persino le linee per il programma, i rispettivi leader, Genovese, D’Alia, Crocetta, Picciolo, guardano in tutt’altra direzione. Da giorni è un continuo cercare “in ogni dove” il nome illustre, la candidatura a sorpresa che possa zittire tutti e trovare tutti d’accordo, in una spasmodica ricerca che fa uscire quotidianamente dal cilindro i nomi più disparati. Nel taccuino dei cronisti politici in questi giorni arriva di tutto, anche ipotesi che nessuno leggerà mai perché sono voci che si fanno girare ad arte. E’ come se la bella della classe dovesse decidere con chi fidanzarsi e, ignorando il compagnetto che spasima sin dai tempi dell’asilo, accetta inviti a destra e manca, girandosi tutto l’istituto e scartando di volta in volta i pretendenti di turno. Solo alla fine, dopo aver esaminato l’intero catalogo a disposizione, guarda sotto il suo naso e trova chi è lì accanto a lei da sempre, nonostante lei lo abbia piantato sotto casa con i fiori in mano. Nel centro-sinistra sta accadendo qualcosa di analogo. Nel Pd si parla di primarie da mesi, peraltro alcune si sono svolte, per quanto con modalità assai bizzarre. I papabili di fede piddina ci sono, il primo a ufficializzare la candidatura è stato Ciccio Palano Quero, renziano di ferro, ed anche il segretario cittadino Giuseppe Grioli ha sempre detto di essere in campo. Da ieri è ufficiale anche Felice Calabrò, che a chi gli chiede se è il candidato genovesiano replica: “Io sono il candidato di Calabrò. Se il partito dovesse trovare un altro nome, il cosiddetto nome forte, anche con l’appoggio degli altri partiti della coalizione, ritengo che sia doveroso che tutti ci confrontiamo con le primarie, così come è stato deciso finora. Se vorranno far saltare le primarie, vorrà dire che mi presenterò da solo”. Insomma stavolta nessuno dei contendenti farà un passo indietro accettando “decisioni dall’alto”, anzi, prese nelle solite riunioni ristrette. Calabrò sa di poter contare su un consenso trasversale, sia all’interno del Pd che nei partiti alleati, centristi in testa, sinergia sperimentata nei 4 anni di giunta Buzzanca. Oggi l’Udc sta riunendo i suoi, domani tocca al Megafono, lunedì al Pd. Ad inizio settimana è previsto anche un vertice della triplice alleanza (Genovese-Crocetta-D’Alia) per trovare una decisione definitiva. Ormai però è chiaro che la base scalpita e non si farà da parte in nome di nessuna “ragion di stato”. Resta da chiarire, in casa Pd, qualora restino in pista Quero-Grioli-Calabrò cosa farà Francantonio Genovese, dando per scontato che il suo preferito non è certamente il presidente del IV quartiere.

Rosaria Brancato