Picciolo: “Felice Calabrò un’ottima scelta, ma dobbiamo parlare di programmi”

“Siamo lieti per Crocetta ma noi siamo un’altra storia, un movimento politico che ha vita propria. Certo, in comunione d’intenti col Pd e col Megafono, ma siamo un’altra storia”. Così il deputato regionale Beppe Picciolo, leader dei Democratici riformisti a proposito della decisione del governatore di appoggiare (dopo un parto travagliato) la candidatura di Felice Calabrò alla poltrona di Palazzo Zanca. Già nelle scorse settimane, nelle varie fasi precedenti alle primarie, i Dr (che ieri si sono costituiti in partito all’Ars) hanno chiaramente distinto la propria autonomia dal Megafono, perché un conto è condividere un percorso, un altro è camminare a braccetto. Sulle primarie ad esempio il gruppo Picciolo-Greco ha detto sin dall’inizio di non condividerne la scelta come strumento ideale per individuare il candidato, ritenendolo più un braccio di ferro per “pesare” le varie correnti a scapito della decisione migliore. I Dr quindi non vanno affatto “a ruota” del governatore anche perché non hanno alcuna intenzione di usare il manuale Cencelli.

“Noi il confronto lo vogliamo fare sui programmi e non sui nomi- prosegue Picciolo- mi fa ridere sentire parlare già di spartizioni nei quartieri o di poltrone, c’è chi parla di vice-sindacatura. Ancora non ci siamo neanche seduti al tavolo per parlare di programmi e già si pensa ad altro. Non è il nostro modo di procedere. Mi sembra riduttivo quel tipo di discorso, a maggior ragione in questo gravissimo momento”.

Quando parla di “comunione d’intenti” Picciolo non cita l’Udc che pure in questo momento fa parte della coalizione di centro-sinistra (per la verità a Palazzo dei Leoni è ancora parte integrante della coalizione di centro-destra, ma se sta bene a Genovese e Crocetta…..) perché comunque le distanze ci sono.

“L’Udc in questo momento sta attraversando una fase diversa. Certo nei fatti c’è un’alleanza a Palermo con il Megafono e il Pd, ma per quel che riguarda noi un’alleanza con i centristi non è tra le priorità”.

Quanto a Felice Calabrò secondo il deputato regionale è stata la scelta migliore e già nei giorni scorsi ci sono stati alcuni incontri.

“Ritengo Calabrò una persona all’altezza del ruolo e del momento. Nei prossimi giorni dobbiamo incontrarci con Genovese per discutere della piattaforma programmatica e dell’alleanza”.

Insomma i Democratici riformisti non dicono sì a scatola chiusa ma intendono prima conoscere bene le basi sulle quali poi la coalizione intenderà presentarsi alla città. In ogni caso le decisioni del gruppo Picciolo non vanno di pari passo con quelle di Crocetta. Al tavolo di coalizione di lunedì sera per i Dr c’erano Pippo Corvaja e Roberto Sparso, i due ex assessori della giunta Buzzanca, che dopo la fine anticipata della sindacatura hanno iniziato una diaspora che non sembra ancora essere conclusa. Il gruppo Beninati, ad esempio, transitato inizialmente all’Udc ha finito con il frastagliarsi tra i vari partiti e sarà difficile adesso trovare una “candidatura sicura” nella selva di liste che si stanno preparando.

Intanto, restando nel centro-sinistra, oggi c’è stata la conferenza stampa dei Giovani Democristiani che hanno presentato il documento approvato nei giorni scorsi a Catania in seguito all’occupazione delle varie sedi del partito in tutta Italia (a Messina è stato occupato il circolo Zancle). I Giovani Dem fanno un appello alla fine di tutte le correnti, dal livello nazionale a quello locale, che poco giovano al dibattito ed alla crescita. Un plauso all’incarico affidato ad Enrico Letta , mentre non vogliono sparare a zero sul segretario regionale Lupo (i Giovani democratici siciliani ne hanno chiesto le dimissioni) ma preferiscono ricordare a Crocetta che farebbe bene a venire più spesso a Messina, se non altro per rispettare gli impegni presi sui vari fronti d’emergenza. Soddisfazione invece è stata espressa per il sì del governatore alla candidatura di Felice Calabrò.

Rosaria Brancato