Il sindaco in sopralluogo al rione Cannamele, serve una spinta al risanamento

I primi interventi di pulizia e disinfestazione hanno restituito decoro e condizioni igienico sanitarie degne di essere definite tali in un rione in cui degrado e abbandono l’hanno sempre fatta da padrone. Il rione Cannamele oggi si presenta con un volto diverso rispetto a quello di appena una settimana fa, quando un bambino era stato punto da una zecca. L’amministrazione Accorinti aveva subito inviato le squadre di Messinambiente, ma aveva promesso che l’attenzione sarebbe rimasta alta. E così questa mattina il sindaco Accorinti ha effettuato un sopralluogo nel rione, a Fondo Saccà e in zona Maregrosso. Insieme a lui anche il Comandante della Municipale Calogero Ferlisi, il comandante del nucleo decoro Biagio Santagati, il commissario di Messinambiente Armando Di Maria. Ad attenderli c’erano le tante famiglie che vivono nelle casette del rione Cannamele, le stesse che nei giorni scorsi hanno bloccato il traffico per oltre un’ora in via La Farina per chiedere solo un po’ di attenzione. Oggi hanno avuto la possibilità di incontrare il sindaco in mezzo alle loro case, lo hanno portato a vedere con i suoi occhi in che condizioni vivono, hanno elencato i tanti problemi da risolvere. Acqua potabile che subisce ripetute infiltrazioni da parte di un sistema fognario carente che spesso si riversa nelle case, problemi all’impianto di illuminazione, detriti, ferri e sbarre da caratterizzare e portare in discariche per inerti, cani randagi e sullo sfondo lo scheletro di un edificio mai completato e dimora di senzatetto. Il sindaco con carta e penna prendeva appunti. Ha annotato le richieste di questa gente, il Comune lavorerà per offrire loro migliori condizioni di vita. “Troveremo le opportune soluzioni per migliorare e garantire le giuste condizioni di vivibilità agli abitanti. Sarà indetta nei prossimi giorni una conferenza stampa per la presentazione di una squadra comunale di pronto intervento e prevenzione, che lavorerà in perfetta sinergia con gli uffici competenti”. Oggi pomeriggio si discuterà di questo e in generale di risanamento a Palazzo Zanca durante un vertice a cui parteciperà anche l’Istituto Autonomo Case Popolari.
Intanto sull’argomento interviene anche il consigliere comunale del Pd Nicola Cucinotta che ricorda le altre situazioni di degrado figlie di un risanamento messinese fallito. Anche a Fondo Fucile ed in Via Bisignano, aree interessate allo sbaraccamento nello stesso periodo in cui si è intervenuto nel Rione Cannamele, la situazione igienico sanitaria, di decoro e di sicurezza è ancor più critica di quella riscontrata giovedì scorso proprio a Fondo Saccà. La legge 10 del 1990, quella che regola appunto il settore, prevede che contestualmente alla consegna degli alloggi agli aventi diritto, le aree interessate debbano essere sgombrate e bonificate, ma a Fondo Fucile e Via Bisignano (Vill. CEP), sono presenti alcune “baracche” all’interno dei recinti che formalmente delimitano le aree risanate, che ospitano bambini e anziani. Cucinotta chiede dunque al sindaco se intende intervenire prontamente affinché vengano effettuati interventi di bonifica , a Fondo Fucile e in Via Bisignano all’interno delle aree in parte sbaraccate, ancora oggi perimetrate da lamiere e se intende intervenire in modo risolutivo per liberare definitivamente le aree dalla presenza di poche baracche che impediscono sostanzialmente il previsto risanamento e che obbligano ancora oggi donne e bambini a vivere in pericolanti tuguri nel terrore e nell’ angoscia.
(Francesca Stornante)