Io, senza lavoro a 48 anni

Sono e penso che rimmarrò arrabbiato fino all’ultimo giorno della mia
vita perchè vedo una città che non rappresenta più una comunità come
lo è stata nei tempi d’oro almeno fino a una cinquantina d’anni fa. Se
la sono mangiata e adesso non è rimasto più nulla, neanche la dignità
di uomini e di cittadini.
Mi arrabbio perchè devo barattare un lavoro che dura poco tempo per
portare avanti la famiglia (ho una bambina di cinque anni), e pensando
a mia figlia che mi chiede di comprarle una tale cosa, un giocattolo,
una bambolina, un cioccolattino, e dirle che non ho in tasca quello
che lei mi chiede, mi fa rattristare e allo stesso tempo arrabbiare,
appunto, perchè ritengo di avere le capacità per svolgere un
determinato lavoro, ma le porte rimangono sempre chiuse.
Aggiungo che ho quasi 48 anni e quindi anche per l’età nessuno
rischierebbe di assumermi anche soltanto per svolgere un lavoro
qualsiasi, di addetto alle pulizie, di “facchino”, qualsiasi cosa che
mi possa permettere di avere quei pochi soldi in tasca e dire a mia
figlia: “questa volta lo sai quella cosa che mi hai chiesto te la
posso comprare e così vedere i suoi occhi sorridenti e darle o darmi
un bacio sulla fronte, e dirmi GRAZIE PAPA'”. Questa è la cosa che mi
fa arrabbiare e allo stesso tempo indignare perchè purtroppo non ce la
faccio più di elemosinare uno straccio di lavoro. SCUSATE LO SFOGO!
Giovanni Tomasello