Una chiusura passata sotto silenzio. L’allarme del quartiere su Sanpellegrino di Tremestieri

Un’azienda attiva a Messina dal 1956 nella produzione di succhi concentrati di aranciata e chinotto distribuiti in tutto il mondo. La Sanpellegrino Spa è presente in Italia con circa 2000 dipendenti e fa capo alla svizzera Nestlè. Quello di Tremestieri è l’undicesimo degli stabilimenti italiani, che però pochi giorni fa, il 31 dicembre, ha chiuso i battenti.

A lanciare l’allarme è il presidente della I circoscrizione, Vincenzo Messina: “Un'azienda – afferma – il cui stabile industriale pur se di vecchia concezione tecnica è stato sempre e comunque debitamente adeguato alle nuove tecnologie e normative concernenti la sicurezza e l'ambiente, dando occupazione a nove dipendenti a tempo indeterminato oggi forzatamente trasferiti in altri stabilimenti dislocati nella penisola, e tre stagionali, con un indotto di circa trenta unità per i quali alcuna alternativa è invece prevista. Conseguenza questa di nuove strategie industriali e di bilancio del colosso mondiale Nestlè, proprietario dal 1998 dell’impianto in questione, che nella chiusura dell'attività ha individuato la possibilità di maggiori guadagni per l'azienda a scapito di una città di fatto privata dell'ultimo avamposto industriale. Ma lo stabilimento non è di certo da ritenere improduttivo e negativamente gravante sul bilancio societario di una grande industria come Nestlè, atteso che quanto prodotto è foriero di un indubbio ritorno economico per la società”.

Se Messina chiude, Agrigento raddoppia la produzione. Il tutto grazie ad un decreto regionale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 12 luglio, con il quale si concede il doppio di dotazione idrica da estrarre nel Comune di Santo Stefano Quisquina, pur in presenza delle gravi difficoltà di reperimento del prezioso liquido per i cittadini ed il parere contrario delle amministrazioni comunali dell’area interessata.

La chiusura – denuncia Vincenzo Messina – è avvenuta nel tacito silenzio e nell’indifferenza generale di sindacati e politica: “Nessuno è intervenuto per avviare una interlocuzione con i vertici aziendali in difesa e tutela degli interessi della città di Messina dall'ennesimo scippo”. E si chiede: “Quale la spinta propulsiva di smantellare Tremestieri? Forse l’area su cui sorge lo stabile industriale è destinata ad altro uso più proficuo, quale ad esempio un ennesimo centro commerciale in un luogo già fortemente appesantito da analoghe strutture senza un adeguata viabilità?”

Il presidente della I circoscrizione conclude con un appello indirizzato al sindaco Accorinti, al presidente della V commissione Ars, Marcello Greco, ed al presidente Crocetta: “Non chiediamo la difesa a tutti costi di un azienda decotta e con personale in esubero solo per mero scopo sociale, ma difendiamo una ricchezza di questa città in termini produttivi e di risorse per i nostri concittadini, pertanto invitiamo ognuno per la propria parte di competenza di recuperare quanto non fatto precedentemente avviando un tavolo di trattative con la proprietà al fine del mantenimento dei livelli occupazionali”.