I numeri del pubblico impiego a Messina. Focus su organici Pubblica Amministrazione

Si terrà domani mattina, con inizio alle ore 11.00, nel Saloncino della Camera del lavoro di via Peculio Frumentario, la conferenza stampa indetta dalla Fp Cgil Messina per analizzare i dati relativi allo status delle dotazioni organiche del personale del pubblico impiego nella città di Messina.

«In questi anni – spiega la segretaria della Funzione pubblica, Clara Crocè – non c’è stato aspetto della vita dei lavoratori del pubblico impiego che non sia stato aggredito attraverso manovre economiche e finanziarie scellerate, che hanno finito con l’azzoppare il settore pubblico. E Messina, purtroppo, non rappresenta un’eccezione».

Nel corso della conferenza stampa, cui prenderà parte anche il segretario generale della Cgil di Messina Lillo Oceano, la segreteria della FPCGIL e alcune rappresentanze dei lavoratori, verranno presentati i dati riguardanti le dotazioni organiche, attualmente in vigore, negli uffici territoriali dipendenti dal Ministero di trasporti e navigazione; Ministero della difesa; Agenzia industria e difesa (ex arsenale Militare); Ministero della giustizia; Ministero economia e finanze Mef. E poi ancora, focus anche sulle dotazioni di personale riguardanti le strutture sanitarie.

«Molti uffici – afferma la Crocé – a causa dell’insufficienza di personale determinata dai continui tagli, devono sopportare un carico di lavoro eccessivo. In molti casi, nonostante le ripetute insistenze della Funzione pubblica per cercare di avere un quadro preciso sui numeri del personale attualmente operante, risulta difficile capire bene la situazioni perché in alcuni uffici si opera sulla base di organici di fatto e non di diritto. Non c’è, in sostanza, una pianta organica sulla base della quale poter individuare eventuali eccessi o insufficienze nel numero dei dipendenti».

“In Italia negli ultimi 10 anni – dichiara Lillo Oceano segretario generale della CGIL di Messina – il rapporto dipendenti pubblici/abitanti è sceso da 6,4 su 100 a 5,8 su 100, a differenza della maggior parte degli altri paesi europei dove tale rapporto è rimasto stabile o è addirittura cresciuto. Ciò dimostra che, soprattutto con il blocco del turn over, gli organici delle pubbliche amministrazioni sono stati drasticamente e indiscriminatamente ridotti, con conseguenze che riguardano anche quantità e qualità dei servizi assicurati dal sistema di welfare. Se si riducono oltre un certo limite gli organici negli ospedali, negli asili nido, nelle scuole, negli enti locali il risultato è che invece di ridurre gli sprechi si cancellano prestazioni sociali fondamentali oggi e si compromette il futuro delle giovani generazioni.”