L’assessore Mantineo smonta le polemiche: “Casa Serena non chiuderà”

Non ha nessuna intenzione di chiudere Casa Serena, né tantomeno di trasformarla in sede di uffici trasferendo gli anziani in altre strutture e lasciando i lavoratori senza occupazione. L’assessore alle Politiche Sociali Nino Mantineo non ha dubbi. “Non ho mai rilasciato dichiarazioni in cui affermavo una cosa del genere, non so come si sia potuto estrapolare un concetto del genere da un mio discorso, non ho mai pensato di smantellare una struttura così importante per la città”. La prima polemica esplosa a pochi giorni dall’insediamento della giunta Accorinti travolge uno dei settori più caldi. L’assessore Mantineo si trova a chiarire dichiarazioni che è sicuro di non aver rilasciato e ci tiene a spiegare che Casa Serena resterà lì dov’è e anzi sarà una delle priorità del suo mandato. “Nel mio progetto ho in mente di ridisegnare il welfare cittadino e la struttura di Montepiselli rientrerà a pieno titolo. Ridisegnare non vuol dire però smantellare. Piuttosto lavoreremo per ammodernare la struttura e renderla sicura, Casa Serena va riqualificata, dobbiamo ripartire da quegli interventi di messa a norma che faranno tornare tutti gli anziani in quella che considerano casa loro e daranno la possibilità di offrire un servizio migliore” spiega Mantineo. L’obiettivo principale è tutelare i diritti di anziani e lavoratori, ogni intervento mirerà a migliorare sotto tutti i punti di vista. “Intanto attraverso i finanziamenti della 328 punteremo alla continuità del servizio per i prossimi tre anni, poi metteremo a punto una progettazione nel medio tempo per provare a rendere questa realtà anche economicamente produttiva, iniziando dal far rientrare tutti gli anziani e aumentando il bacino d’utenza anche eventualmente allargandolo ad altre fasce di popolazione”. In pratica, una volta messa a norma la struttura, si potrebbe valutare l’ipotesi di non destinarla solo ad anziani, anche in virtù di una maggiore integrazione sociale con il territorio nel segno del welfare sociale. “Sono però tutte ipotesi che guardano al futuro e che discuterò passo passo con le forze sociali e sindacali” spiega l’assessore che già dalla prossima settimana darà il via ad una serie di incontri prima di tutto con i sindacati. Si dichiara dispiaciuto per questo fraintendimento e lancia un messaggio “cambiamento nel nostro caso significherà sempre rinnovamento e non smantellamento”.

La polemica era dunque nata da alcune dichiarazioni, assolutamente smentite dall’assessore, dalle quali emergeva la volontà di chiudere Casa Serena. Immediata era esplosa la contestazione dei sindacati. “Casa Serena non si tocca” avevano dichiarato subito i segretari delle Funzioni Pubbliche di Cgil, Cisl e Uil, Clara Crocè, Calogero Emanuele e Pippo Calapai. “Pensare di mandare via persone di una certa età che in Casa Serena vedono la propria casa non è pensabile. Per non parlare dei lavoratori, la cui cassa integrazione nei giorni scorsi è stata rinnovata fino a dicembre. Non si possono cancellare con un colpo di spugna mesi di durissime trattative sindacali, dimenticando le proteste dei lavoratori e la disperazione di chi voleva farla finita quando a dicembre l’ex commissario Luigi Croce ne dispose la chiusura. Anche il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta si è impegnato ufficialmente a non far toccare la struttura e noi pretendiamo il rispetto di questa promessa”.

Ma a questo punto gli animi possono placarsi considerato che tutti sembrano essere d’accordo sull’importanza di questa struttura.

(Francesca Stornante)

Sabato, 29 giugno, 2013 – 16:02