I lavoratori di Messinambiente “invadono” l’aula consiliare. FOTO

I lavoratori di Messinambiente hanno invaso il Consiglio comunale. Il rischio sempre più concreto del fallimento, l'udienza fissata per l'8 febbraio, un clima di tensione e incertezza totale, le risposte che continuano a mancare. Per questo oggi hanno deciso di presentarsi in massa a Palazzo Zanca, insieme ai rappresentanti sindacali di Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Uniti e arrabbiati perché dopo mesi di chiacchiere adesso vedono il loro futuro seriamente sul filo del rasoio.

Aspettando quella Messinaservizi Bene Comune che ancora è solo sulla carta, i lavoratori e i sindacati hanno deciso di interrompere i lavori della V commissione consiliare per chiedere subito la convocazione della commissione Bilancio. "Prendete tutto il tempo che vi serve per esaminare le carte ma non c'è più tempo da perdere perché la situazione è gravissima" ha detto la segretaria della Fp Cgil, Clara Crocè, a nome dei lavoratori. "Abbiamo perso tre anni, non intendiamo concedere un secondo di più. Non addebitiamo colpe ma adesso che la spada di Damocle del fallimento pesa su cittadini e lavoratori non consentiremo che si perda ancora tempo. I rappresentanti sindacali sono tutti in aula, vi ricordiamo che avete approvato il Piano Aro e siamo stanchi di fare concertazioni che già abbiamo portato avanti in quell'occasione. Staremo qui a oltranza. Non saranno i cittadini e i lavoratori a pagare. E che nessuno pensi che si possa privatizzare il settore".

I consiglieri comunali hanno tempestato di domande l'assessore Ialacqua su debiti, nuova società, fallimento di Messinambiente. I lavoratori hanno preso la parola per dire a gran voce che così non ce la fanno più.
Lungo e accorato l'intervento di Ialacqua: "Sono contento che ci siano qui i lavoratori di Messinambiente perché sono loro i veri addetti ai lavori. Siate sempre presenti per evitare che qualcuno filtri informazioni errate di parte o di partito. Quest'amministrazione ha fatto tutto alla luce del sole, abbiamo parlato decine di volte con sindacati e consiglieri. Questa è la sede giusta per parlare di Messinambiente e del futuro del settore. Non voglio partecipare al gioco al massacro, ho la schiena dritta, non mi piego e nessuno mi tira dalla giacchetta. Il problema è di chi, in 15 anni, ha creato 60 milioni di debito. La procedura di fallimento nasce per debiti maturati dal 2007 al 2012. Il Comune non pagava il servizio per quanto costava. È lo Stato a chiedere adesso il fallimento di Messinambiente. Uno Stato che da un lato ci dice di presentare il piano di riequilibrio per pagare i debiti e dall'altro pretende subito questi debiti. Un gruppo di studio sta lavorando sulla questione. Come se ne esce? C'è una questione regionale più grande e pericolosa. Scarichiamo a 135 km e 213 Comuni scaricano là. È il fallimento della gestione rifiuti. Ancora parliamo della Srr? È una bufala messa in campo dalla Regione per creare un altro buco come le Ato. Non mi piego a pressioni per fare assumere persone in una Srr che non ha nessuna sostenibilità economica. La proposta che abbiamo fatto il 15 novembre 2014 è il Piano Aro che racchiude obiettivi, modalità, costi. Le due delibere su costituzione della nuova società e affidamento dei servizi sono la soluzione. I tempi adesso sono importanti non solo per l'udienza fallimentare ma c'è il pressing della Regione che minaccia il commissariamento, il 31 gennaio scade la proroga dell'Ato3 e il 30 giugno quella di Messinambiente. L'importante è che in commissione si entri nel merito degli atti perché questa è l'unica proposta sul tavolo ed è troppo tardi per qualsiasi ipotesi alternativa".
Alla fine a chiedere il cerchio la presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile: "Fare pressioni non cambia le condizioni, l'importante è arrivare alla soluzione. Il problema dei rifiuti è di tutti. Abbiamo bisogno dei dirigenti per discutere l'atto e già domani si riuniranno i capigruppo con l'amministrazione e i sindacati per programmare i lavori".

Francesca Stornante