Politica

Chiosco di Cristo Re. I dubbi dei consiglieri e le risposte: “Tutto in regola”

MESSINA – La prima commissione consiliare, presieduta da Salvatore Papa, torna a parlare dell’ormai celebre chiosco in costruzione a ridosso delle mura del Sacrario di Cristo Re. Mentre il dibattito pubblico prosegue, in aula è il consigliere del Pd Felice Calabrò a chiedere di ripercorrere l’iter che ha portato alla concessione del suolo pubblico, soprattutto in chiave sicurezza.

“Quella era un’area destinata alla permanenza della popolazione in caso di calamità – spiega Calabrò -. Ma il punto non è solo questo. Diversi cittadini hanno sollecitato più volte l’amministrazione di spiegare l’iter. Ci piacerebbe capire: come si è arrivati alla concessione? Dove e come sarà spostata l’area di protezione civile, la cosiddetta area di raccolta? E mi pongo anche un problema di beni culturali, tenendo conto che lì c’è il sacrario e le mura antiche”.

Anche il consigliere Cosimo Oteri di Forza Italia interviene: “Quella gabbia è una bruttura, che deturpa le mura del Sacrario ed è un danno al turista. Non nascondiamoci dietro al fatto che sarà info point perché la verità è che parliamo di un bar, una gelateria. Avrei questo da chiedere all’assessore al Turismo e alla Soprintendenza”.

Le risposte

A rispondere è l’assessore alla Protezione civile Massimiliano Minutoli: “Faccio un ragionamento a tutto tondo. Il nostro piano sicurezza è dinamico e va aggiornato in caso di modifiche nelle aree. Quel punto di raccolta era esclusivo dell’istituto sordomuti. L’area per la città è 200 metri più avanti, ai campi di Cristo Re. Quel punto di raccolta quindi è predisposto esclusivamente per la scuola. Nel nuovo piano è previsto che lo spazio sia spostato nella parte antistante, non cambia nulla, c’è solo l’attraversamento come in altre situazioni analoghe in città. A livello di Protezione civile, quindi, non ci sono problemi. Per gli altri aspetti posso dare pareri personali. Ci sono stati pareri favorevoli sia della soprintendenza sia paesaggistici. L’ultimo atto è datato 8 febbraio 2023, il primo risale al 2017”.

E lo conferma l’altro ospite della commissione, il dirigente al patrimonio Emiliano Conforto: “Si è partiti nel 2017 con la richiesta, l’autorizzazione è stata data nel 2018. Poi è stata chiesta e autorizzata con delibera di giunta una modifica, un anno dopo. Oltre alle motivazioni rilasciate dalla Soprintendenza, ce ne sono stati altri del Dipartimento Urbanistica, o di quello ambientale e della Polizia municipale”.

Trischitta contro tutti

La discussione si infiamma, però, con l’intervento di Pippo Trischitta, che accusa chi “sui social parla per invidia” e di “odiatori sociali”, prima di andare via in polemica, urlando agli altri consiglieri di “andare a lavorare”. E non si tratta della prima volta nelle ultime settimane in cui Trischitta lascia l’aula in polemica e attaccando i colleghi. Conclude Calabrò: “A noi queste sedute servono per dimostrare ai cittadini ciò che viene fatto. Prendiamo atto delle spiegazioni dell’assessore e mi considero soddisfatto, mi fido delle vostre valutazioni se avete messo in conto anche che la scuola è per sordomuti e il rischio è che nell’attraversamento non sentano i clacson delle auto”. Ma sottolinea anche che “le parole di certi colleghi all’interno dell’aula sono gravissime”.

Minutoli risponde anche su questo: “La scorsa settimana abbiamo fatto proprio una prova di evacuazione che è andata molto bene”. In ogni caso il tema resta aperto, così come resta lì, sempre più vicino all’apertura, anche il chiosco.