Stavolta “Invisibili” davvero. La Onlus messinese di volontariato “chiude bottega”

Gli invisibili chiudono bottega. Si fa per dire, visto che il motivo dello stop è proprio la mancanza di quel locale tanto agognato da adibire a sede. A fine giugno, in una nota sul gruppo facebook, la presidente Cristina Puglisi Rossitto, aveva esternato la usa indignazione verso il “No” dell’amministrazione comunale, in risposta alla richiesta di assegnazione di una unità immobiliare per la gestione della crescente domanda e offerta di prodotti donati.

Il diniego ha ostacolato di fatto il proseguimento delle attività assistenziali, tanto da renderne necessaria la sospensione.

Oggi, ancora una volta sui social network, gli invisibili comunicano la definitiva cessazione delle attività. «Era febbraio quando chiedevamo aiuto all'amministrazione comunale, per l'assegnazione di una sede», si legge sul post, e «dopo mesi di attesa, ad inizio agosto ci venne offerto un locale a titolo gratuito. Fatti i controlli, risultava libero e disponibile. Era lì, pronto per noi. Il 7 agosto presentammo regolare richiesta all'assessorato di competenza. Aspettiamo ancora […] che un dirigente metta una firma che ci possa assegnare finalmente il nostro locale che, chiuso ed inutilizzato, aspetta noi».

«Fino al 30 giugno gli Invisibili erano la più bella realtà cresciuta a Messina negli ultimi anni», aggiungono, «siamo stati affidabili, sinceri, leali sempre e, soprattutto, un punto di riferimento per chi non aveva davvero più nessuno a chi rivolgersi. La nostra credibilità è ormai svanita insieme a questo bellissimo sogno vissuto dal 12 Ottobre 2013 ad oggi».

Gli Invisibili chiudono nonostante l’appello dei tanti sostenitori a non mollare, lasciandosi alle spalle iniziative di spessore: il pane in attesa, l’operazione di pulizia a Largo San Giacomo, l’ assistenza settimanale di famiglie in stato di necessità.

Resta l’amaro in bocca per una ONLUS che, stampella dei più deboli, era divenuta un autentico “ammortizzatore sociale privato”, là dove il pubblico fatica ad arrivare, raggiungendo risultati che per nulla concordano col nome con cui si sono umilmente presentati alla città.

Gabriele Quattrocchi