Ospedale Piemonte, la Cisl: “E’ diventato come la tela di Penelope…”

Il caos successivo alle dimissioni dell’assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino, l’interim di Crocetta per alcuni giorni e poi la nomina del neo assessore Baldo Gucciardi hanno comportato il riaccendersi dei riflettori sulla vicenda Piemonte.

“E come ogni volta, ogni nuovo assessore decide di fare il contrario di ciò che si è fatto precedentemente. È un po’ come la tela di Penelope”, commentano il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese e i segretari delle Federazioni del Pubblico Impiego e dei Medici Calogero Emanuele e Gianplacido De Luca. E’ indubbio che le dimissioni della Borsellino, tra l’altro con motivazioni che hanno causato non poche conseguenze “motivi di ordine etico e morale”, abbiano rallentato o probabilmente stoppato l’intero dibattito sul nosocomio. Nel silenzio però potrebbe anche accadere che il disegno originario di smantellamento, quello, per intenderci, avviato nell’agosto del 2014, venga portato a termine nella fase convulsa del passaggio di consegne tra assessori.

“Tutti abbiamo lavorato per salvare l’ospedale Piemonte con la mission storica, quella del presidio di emergenza urgenza con Pronto Soccorso e tutti i reparti connessi – ricordano Genovese, Emanuele e De Luca – purtroppo però si dimentica troppo spesso che il Piemonte serve un’utenza che va ben oltre i parametri previsti dalla legge Balduzzi sia in termini di popolazione-utenza sia in termini di attività. Inoltre, rappresenta un presidio strategico per la sua centralità a Messina e per i paesi dell’hinterland grazie allo svincolo della tangenziale. Gli utenti, invece, al momento usufruiscono di una struttura ridimensionata nei servizi e nell'offerta”.

La Cisl chiede chiarezza al nuovo assessore Gucciardi e lo fa attraverso la richiesta di convocazione di un tavolo regionale che metta insieme tutti gli attori coinvolti, in primo luogo il Presidente della Sesta Commissione dell’Ars, il Sindaco, il Direttore Generale dell’AOR Papardo-Piemonte, con la partecipazione di politici, movimenti e organizzazioni sindacali. Per la verità un primo vertice si è già tenuto nei giorni scorsi alla presenza del governatore (che aveva l’interim alla sanità) e dei “saggi” che aveva individuato per coadiuvarlo nelle tematiche da affrontare. E fa bene la Cisl a chiamarla “tela di Penelope” perché, nella confusione, è proprio questo il rischio maggiore, che ogni volta si debba non solo ricominciare, ma dipendere dalle decisioni del singolo assessore senza che vengano ascoltati fino in fondo i diretti interessati.

Rosaria Brancato