I Forconi: “Fermiamo il treno della fame che attraversa la Sicilia”

“Crocetta vuol fare la rivoluzione con D’Alia, con gli eredi di Cuffaro e con Lumia e Cracolici, che hanno ancora la poltrona calda. Noi la rivoluzione l’abbiamo fatta a gennaio in tutta la Sicilia e con la gente”.

E’ un fiume in piena Mariano Ferro, leader dei Forconi e candidato alla Presidenza della Regione, oggi a Messina, insieme a Giuseppe Scarlata e a Franco Crupi che con lui guidano il movimento, per spiegare le motivazioni di una discesa in campo.

In conferenza stampa a Palazzo dei Leoni anche i componenti messinesi dei Forconi, come il biologo Carmelo Capone che è andato a cercarli perché era stanco di una politica fatta sempre dalle stesse facce “Basta con le generazioni e le famiglie dei D’Alia, Genovese, Buzzanca, Nania, hanno esaurito il loro compito e adesso si ripropongono dietro false liste civiche. Occupiamoci noi del nostro futuro, in una realtà dove su quasi 700 mila persone ne lavorano meno di 200 mila”.

Presente anche il Fronte Nazionale Siciliani Indipendenti, con Fabio Cannizzaro, che si è unito ai Forconi pensando soprattutto ad una Messina libera dagli attacchi concentrici delle altre realtà siciliane pronte a colonizzarci.

I Forconi, che non sono solo agricoltori, ma ci sono liberi professionisti, docenti, disoccupati, giovani, hanno deciso di non mettere in cantina la protesta di gennaio, ma di considerarla la vera radice del movimento.

“Tornando indietro non sospenderei la protesta- dice amaramente Mariano Ferro- chiedevamo la defiscalizzazione della benzina, una nuova normativa per la riscossione dei tributi in Sicilia e invece, risultati zero. Adesso non ci fermeremo. Certo, possiamo parlare di lucida follia, perché non abbiamo una lira in tasca, ma a testa alta chiediamo il confronto con tutti gli altri candidati”.

I Forconi sanno bene su quali pilastri poggiano le campagne elettorali in Sicilia ed alle spalle non hanno nessuna solidità che gli possa consentire di tappezzare l’isola di manifesti “ci hanno chiesto 25 mila euro, ma è già tanto se riusciamo a mettere la benzina nelle auto per girare per i comizi”, ma hanno la determinazione, la stessa di Davide contro Golia “Noi abbiamo in mano solo le fionde contro i carri armati, ma siamo pronti ai confronti in tv. Non è democrazia quella dove vince chi fa più manifesti. Chiediamo alla stampa di dar spazio a tutti, anche a chi non ha soldi ma ha i progetti e la voglia di cambiare”.

I Forconi avvisano, “saranno settimane divertenti, ma non bloccheremo la Sicilia, non c’è bisogno di allertare le questure”.

Nessuna protesta o blocco, ma solo quei modi per far conoscere il programma anche per quel popolo che non ha fatto della politica una carriera con nutrito conto in banca. Alla stampa chiedono la par condicio delle notizie e la possibilità di un faccia a faccia con i candidati “eccellenti”.

“Dobbiamo dire grazie a Lombardo- continua Ferro- perché ce li ha fatti conoscere tutti, destra e sinistra. Quando è stato eletto era con quelli del centro destra, poi, quella che era la minoranza è andata al governo con lui, diventando maggioranza. In questo modo in 4 anni li abbiamo visti tutti all’opera e visti i risultati dobbiamo ringraziare Lombardo che ce li ha fatti conoscere bene”.

Ormai la politica è una carriera, da difendere con le unghie ed i denti, non è più missione e servizio.

I Forconi tengono a ribadire le distanze con il gruppo di Morsello che si è già allontanato a gennaio e con il quale tra l’altro c’è un contenzioso in Tribunale. Hanno provato a contattare i grillini, ma si son sentiti rispondere “Benvenuti nel Movimento5stelle”, quindi ognuno per la sua strada, anche se Ferro e i suoi sono aperti a tutti i movimenti che vorranno unirsi alla battaglia.

“Corriamo da soli, non vogliamo essere inquinati da facce vecchie che cercano di riciclarsi. Non siamo mafiosi, come qualcuno dice, ma siamo stanchi dell’antimafia parolaia che ormai puzza di carriera politica. Noi siamo per Ingroia, ma non gli chiediamo di fare l’assessore regionale. L’antimafia per far carriera non funziona più. Ci dicono che siamo quattro straccioni ignoranti, ma non basta giacca e cravatta per fare una persona perbene”.

Nelle prossime settimane gireranno la Sicilia, e in base ai risultati delle elezioni decideranno se poi correre nel 2013 alle amministrative o alle politiche. Un passo alla volta.

“Il treno della fame sta passando in tutte le case. Noi abbiamo solo fionde per difenderci da questo vecchio sistema che si ricicla. Mi piace molto lo slogan di Obama “we can”. Diciamolo in siciliano: “cia putemu fari”.

Rosaria Brancato