Vuelta, incredibile espulsione per Vincenzo Nibali. Lo sfogo su Facebook

È durata appena due tappe la Vuelta di Vincenzo Nibali: il ciclista messinese è stato espulso dalla corsa per una grave irregolarità riscontrata dagli organizzatori dopo la visione di un filmato di gara. Nibali ha infatti usufruito dell’aiuto di una delle ammiraglie dell’Astana per riprendere contatto con il gruppo dopo una caduta, azione di traino severamente vietata dai regolamenti. Inutili le richieste del team kazako per limitare le conseguenze dell'infrazione.

Dopo un buon piazzamento nella cronosquadre della tappa d’esordio, l’Astana perde dunque uno dei potenziali protagonisti della settantesima edizione della Vuelta di Spagna: toccherà ora al sardo Fabio Aru tenere ancora vive le speranze italiane di vittoria. Con Vincenzo Nibali è stato allontanato dalla gara anche il ds dell’Astana Alexander Shefer, alla guida dell’ammiraglia al momento dell’infrazione. Nonostante la caduta, il campione messinese era giunto al traguardo a 1’38’’ dal vincitore di tappa, il colombiano Chaves.

Nella notte lo stesso Squalo dello Stretto ha pubblicato un lungo post sul proprio profilo facebook per illustrare le proprie ragioni: “Per quello che è successo oggi chiedo veramente a tutti le scuse pubbliche, per chiunque sia indignato o vergognato per me!! Molti di voi non hanno mai corso in bici, altri sono grandi tifosi, altri pura passione, ed altri ancora si sono avvicinati negli ultimi anni!! La bici il ciclismo è passione, amore , giornate lontano dalla famiglia con allenamenti estenuanti, sacrifici troppi che iniziano già all'età di 16 anni circa!! Quello che è successo oggi alla Vuelta succede in ogni gara ciò non deve dimostrare che non è sbagliato e devo restare impunito!!! La giusta punizione da scontare la dettano i giudici. Un anno andato male per mille motivi arrivo alla Vuelta con la voglia di riscatto da una stagione infame, mi ritrovo alla prima tappa scusando l'espressione con il culo per terra , ti rialzi aiutato da un compagno sperando di non esserti fatto male,ti guardi le ferite lasciate addosso dall'asfalto rovente e cerchi la tua bici che andata distrutta , panico e caos nel gruppo, tardo a partire …tanto… Troppo al punto che quando risalgo sulla mia bici ho un ritardo di 1:20 , mi fiondo all'inseguimento senza paura, senza acqua da solo, piano piano guadagno terreno e trovo i miei compagni che mi aspettano lunga la strada , a testa che pensa che devo andare e devo rimanere davanti in corsa per quelle persone che mi guardano, per quelle che mi amano, per mia moglie, mia figlia e per quelli che si staranno domandando come sto , vado avanti per far vedere che non mi sono fatto niente , fino a quello sbaglio che mi costa caro una trainata di 150 metri di cui molti sono pronti a gettare del fango, (è rientrato per che si è attaccato) nessuno sottolinea che è caduto è stato attaccato, è da solo all'inseguimento contro 18 corridori che spingono a tutta davanti!! no signori nel ciclismo la corsa è corsa nessuno ti aspetta!! Nel ciclismo episodi come questi ce ne sono molti a maggior ragione dopo una caduta!! Alla fine tutto avrei pensato una multa salata da pagare ed una penalizzazione come si usa fare per restare fuori classifica!!! Avrei accettato anche una penalità di dieci minuti!! Dopo tutto IO non sarò il primo né l'ultimo di questa vicenda. Mi scuso ancora per avervi rubato del tempo e grazie del sostegno o meno che mi date !! Buona serata a presto ! Vince

D.C.