Il polacco Tomasz Marczynski della Lotto-Soudal ha vinto la sesta tappa della Vuelta, da Vila-Real a Sagunt per un totale di 204.4 chilometri. Quella che doveva essere una tappa senza patemi per gli uomini di classifica, si è infiamta ai -50 chilometri all'arrivo per mano di Contador che, alla sua ultima apparizione in una corsa su strada, vuol lasciare il segno.
Lo spagnolo, idolo di casa, sulle rampe più dure ha creato selezione, portandosi a ruota solo il leader della classifica Froome e Van Garderen (poi caduto in salita con Betancur e anche nel finale. L'azione dei due ha messo in apprensione anche gli stessi Aru e Nibali, sorpresi dal forcing, ma è stata rintuzzata nel giro di una decina di chilometri, anche se qualche pezzo grosso, alla fine, ci ha rimesso un po’ di secondi.
Ieri non si è mosso, ma Vincenzo Nibali, oggi, ha una buonissima occasione per cercare di dare una nuova scossa alla Vuelta. Il finale è perfetto per lo Squalo dello Stretto, tra i migliori discesisti del panorama internazionale. Come lui, vorranno provarci anche molti altri, provando magari a muoversi già in salita per cercare di aumentare ulteriormente il proprio margine.
Occhio ovviamente anche all’ipotesi fuga da lontano, con corridori esperti come Adam Hansen (Lotto Soudal), Rui Costa (UAE Team Emirates), Sergio Pardilla (Caja Rural-RGA), Serge Pauwels (Dimension Data), Alexandre Geniez (Ag2r La Mondiale), Damiano Caruso (BMC) e il grande perdente di oggi Luis Leon Sanchez (Astana) che potrebbero gettarsi nella mischia sin dalle battute iniziali.
Finale interesante per la tappa odierna, la settima con arrivo a Cuenca. I 207 chilometri non sono molto difficili e sembrano adatti alle ruote veloci più resistenti, oppure ad una fuga. Ma la maggiore difficoltà del giorno sarà nel finale, con l’Alto del Castillo che potrebbe essere un bel trampolino di lancio per gli attaccanti. Se non in salita (2 km al 7,2%), in discesa, con un tracciato abbastanza sinuoso e ripido da poter offrire qualche spunto per un attacco.