Crocetta commissaria il Teatro e invia ispettori alla Formazione

Quando è entrato hanno suonato l’Inno di Mameli. Per salutarlo,a fine serata, hanno scelto un brano di Ennio Morricone. Hanno scelto ogni singolo brano, hanno voluto suonare per lui in quel palco che è tornato a “pulsare” di speranza. E lui, il Presidente della Regione Rosario Crocetta, quando è entrato al Vittorio Emanuele ed è salito sul palco li ha salutati uno per uno, prima di iniziare a parlare. Stringendo le mani degli orchestrali ha detto solo “Grazie”. A fine convention è salito negli uffici amministrativi dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele presidiati da un mese dove ad attenderli erano le maestranze, sarte, tecnici, costumisti, impiegati, pronti a spiegare perché si è arrivati ad un punto di non ritorno.

“II Presidente non me ne voglia- ha detto Crocetta nel suo intervento in sala durante la convention di presentazione dei candidati al Senato per la lista Il Megafono- ma è arrivato il momento di intervenire e cambiare le cose. Forse è il caso di far arrivare un commissario, qualcuno più giovane e dinamico di lui”.

Il commissario (o la commissaria) arriverà, il governatore lo ha confermato durante l’incontro con sindacati e lavoratori a fine serata e domani mattina con ogni probabilità le quattro sigle sindacali che finora sono state al fianco di chi presidia gli uffici, Cgil, Uil, Cisal, Sadirs, annunceranno in conferenza stampa di essere soddisfatti delle risposte del Presidente. A Crocetta hanno esposto un progetto, che è poi quello della sete di cultura che l’intera città condivide. L’incontro con il Presidente si è tenuto nel luogo-simbolo del fallimento delle politiche locali dell’ultimo decennio, ma anche il simbolo, grazie alla tenacia dei dipendenti, della voglia di rinascere. Gli orchestrali hanno suonato per i lavoratori della Triscele, hanno suonato all’ex Teatro in Fiera occupato. A differenza dell’orchestra del Titanic che suonava mentre la barca affondava loro suonano per invitare a risollevarci tutti e salvare una città che sta affogando. Nei prossimi giorni quindi arriverà il commissario del Vittorio Emanuele. Nei giorni scorsi era già arrivato quello della Fiera, una donna, Maria Amoroso, che sta già affrontando la mole di pignoramenti e carte lasciate negli uffici di un Ente sciolto ad insaputa di tutti ( e dello stesso commissario dell’epoca, Fabio D’Amore).

Ma al Teatro Vittorio Emanuele ad ascoltare il governatore c’erano anche operai dei cantieri della provincia, operatori dei servizi sociali, ex guardie giurate del Detective, lavoratori della Sicilia Limoni, Triscele. Ogni fila di poltrone una vertenza, su fino al loggione e persino nelle scale. Quando Crocetta ha pronunciato la parola “formazione” per poco, tra gli applausi e le grida non è venuto giù il teatro.

“Io e l’assessore Scilabra- ha detto- siamo andati negli uffici e abbiamo detto: per favore diteci se avete parenti di primo, secondo, terzo grado negli Enti di formazione. Silenzio, nessuno ci ha risposto. Siamo tornati una seconda volta e abbiamo chiesto: per favore indicateci se ci sono collegamenti con i deputati. Nessuno ci ha risposto. Siamo andati una terza volta e continuavano a dire che andava tutto bene. Così la quarta volta ho disposto la rotazione. Non l’avessi mai fatto…Hanno gridato, ma così blocchi il sistema! Scusate, ma che sistema è quello nel quale la Regione paga 20 milioni di euro all’Ial per gli stipendi e scopre che le somme finiscono altrove e che i dipendenti non prendono stipendi da mesi. Gli operatori avanzano 20 mesi di stipendi e i soldi finiscono nelle tasche dei padroni degli Enti. E’ una vergogna, un pozzo senza fondo di vergogna”.

E’ andato dritto in Procura con l’assessore Nelli Scilabra e da oggi sono scattate anche le “nuove regole” per il settore. Ogni Ente dovrà comunicare entro 24 ore dall’inizio delle lezioni giornaliere il dato dei registri delle presenze degli studenti. In un primo tempo la Regione finanziava i corsi con i fondi dell’Unione europea in base alle spese che gli enti dichiaravano d’aver sostenuto, indipendentemente dall’effettivo lavoro svolto. I controlli sui corsi inoltre slittavano di mese in mese tanto che per lo più venivano effettuati a corsi finiti, quindi, in sostanza “sulla fiducia”. Ora le regole cambiano. I corsi saranno pagati non più ad ora (129 euro ad ora di lezione) e su dichiarazioni degli Enti, ma in base al numero effettivo di studenti. E poiché anche questo potrebbe non essere sufficiente ad evitare “sviste”, le comunicazioni all’assessorato sui registri delle presenze degli studenti dovranno avvenire entro 24 ore dall’inizio delle lezioni giornaliere. Finora persino l’immissione dei dati sulle presenze era stata prorogata di tre mesi in tre mesi. L’ultima proroga è scaduta il 31 gennaio…..

Ultimo capitolo, le ispezioni: da oggi saranno a tappeto ed a sorpresa e soprattutto non a fine corsi. Gli ispettori sono stati raddoppiati, da 70 a 140 e secondo l’assessore Scilabra si arriverà a poter fare verifiche sul 70% degli Enti. Nelle scorse settimane erano arrivati persino gli ispettori dell’UE per capire dove finiva il fiume di risorse destinato alla Sicilia ed in che modo. Nel frattempo la Regione studierà un diverso modo di fare formazione, più diretto ai “formati” che non ai “formatori”.

Rosaria Brancato