Il consiglio provinciale si schiera sui punti nascita: no alla chiusura delle tre strutture tagliate

Seguendo la scia della sentenza del Tar di Palermo il consiglio provinciale di Messina ha approvato oggi una mozione per il mantenimento dei punti nascita di Lipari, Mistretta e Barcellona Pozzo di Gotto. Inizialmente era stato deciso di rinviare i lavori in attesa di un incontro con il commissario dell’Asp, Francesco Poli, ma poi le notizie provenienti dal capoluogo di Regione hanno probabilmente convinto i consiglieri a fare più in fretta. L’aula si è espressa all’unanimità e all’atto sono stati allegati due emendamenti che impegnano Ricevuto a farsi carico della richiesta di proroga del servizio e del coinvolgimento della deputazione messinese e dei sindaci del territorio per una protesta da tenersi a Palermo.

«Esprimiamo viva soddisfazione – hanno dichiarato i primi firmatari della mozione, Massimiliano Branca (PdL) e Matteo Francilia (Udc) –. Il civico consesso ha assunto una posizione chiara a tutela del diritto della salute, che non può essere miseramente ricondotto esclusivamente a freddi parametri numerici. Sarebbe necessario potenziare tali strutture». Fuori dal coro l’Mpa, che ha abbandonato l’aula in contestazione con la «politicizzazione esasperata su una tematica importante e delicata». Gli autonomisti, attraverso il capogruppo Roberto Cerreti, hanno annunciato che si muoveranno chiedendo un incontro al presidente della Regione, Raffaele Lombardo o all’assessore, Massimo Russo, così come richiesto anche da diversi amministratori locali e dal consigliere Enzo Testagrossa.

Ricordiamo che ieri il Tribunale amministrativo ha annullato il decreto assessoriale di rideterminazione dei “Punti nascita” nella Regione Sicilia, nella parte in cui sopprime quello di Lipari. Il Tar ha giudicato il provvedimento in contrasto con il Piano sanitario regionale che, invece, prevedeva la conservazione della struttura eoliana e con le stesse premesse del provvedimento che, pur rinviando al futuro piano nazionale per le isole minori è, invece, intervenuto direttamente sopprimendo il servizio a Lipari. Il Tribunale, inoltre, ha invitato l’Azienda sanitaria messinese a vigilare che il servizio per “percorso nascita” sia effettivamente garantito nell’Isola.

Russo ha già annunciato che si opporrà al Cga avverso la decisione che riguarda Lipari ma anche Cefalù. Sono infatti due dei centri “salvati” dal tribunale in rapporto alle ventotto strutture regionali tagliate perché contano meno di 500 parti l’anno. Per la provincia di Messina restano aperti i casi di Mistretta e Barcellona, per i quali subiscono le conseguenze per l’azzeramento dei servizi anche gli abitanti dei comuni limitrofi. (ER)