La ragazza del treno. Mai fidarsi delle apparenze

Tre donne vivono nello stesso quartiere, in una piccola città fuori New York. Rachel (Emily Blunt) ogni giorno sale su un treno e guarda con invidia le belle villette lungo la costa. Una villa in particolare è la sua preferita: lì vivono Megan (Haley Bennett) con suo marito Scott (Luke Evans), e sembrano felici, davvero felici, come Rachel non lo è da anni.

Rachel soffre di alcolismo e non riesce a lasciar andare il passato, cioè il suo ex marito, Tom (Justin Theroux), che la aveva lasciata per sposarsi con Anna (Rebecca Ferguson), e con la quale ha avuto una figlia, Evie, della quale è Megan ad occuparsi

Queste tre donne, divise, ma più unite di quanto non sembri apparentemente, portano un bagaglio di sofferenze e segreti. Ma le apparenze sono fallaci e il “mondo ideale” che Rachel aveva costruito sulla figura di Megan crollerà quando per caso scoprirà che la ragazza è fedifraga e da quel momento comincerà un vortice di misteri e vuoti di memoria. Megan scompare nel nulla, si sospetta l’omicidio, e uno degli indiziati principali è proprio Rachel.

La ragazza del treno, con la regia di Tate Taylor, è un giallo ben strutturato, che tiene lo spettatore legato alle tre storie incrociate di Rachel, Megan e Anna. Benché Rachel sia in effetti il personaggio centrale, si può dire che le protagoniste siano tre: è una storia di donne fragili, che si portano addosso maschere e segreti, e di uomini che mentono.

Chi lo troverà di gradimento, potrebbe rivedere The Help (2011) dello stesso regista, e The Hours (2002), meraviglioso film di Stephen Daldry.

Voto: 7/10

Lavinia Consolato