Nessun sondaggio pubblico già dal 25 maggio. Dall’8 giugno silenzio di partiti e organi di stampa

Arrivano i giorni più caldi di campagna elettorale e arrivano le direttive per regolarla. Ad attivarsi per il rispetto delle norme che disciplinano gli ultimi momenti precedenti le consultazioni elettorali, l’Assessorato regionale alle Autonomie Locali che ha già provveduto a diramare agli Enti Locali interessati, un’apposita circolare.

Riflettori, dunque, sulle disposizioni di legge volte ad assicurare la parità di accesso ai mezzi di informazione e soprattutto a garantire delle tranche temporali di silenzio da parte di organi di stampa e partiti di modo da consentire al cittadino un’ultima riflessione squisitamente personale, libera da condizionamenti di sorta.

Menzionato all’interno della circolare, l’art. 8 della legge n.28 del 22 febbraio 200 che impedisce – in realtà già dal 25 maggio scorso – di rendere pubblici sondaggi demoscopici volti a rivelare l’orientamento preponderante del corpo elettorale, anche qualora i rilevamenti siano riferiti a un periodo precedente a quello di inizio del divieto.

Dall’8 giugno saranno, invece, banditi comizi, riunioni di propaganda diretta e indiretta tanto in luoghi pubblici quanto in quelli aperti al pubblico. Tassativamente escluse anche nuove affissioni propagandistiche, stampati e giornali murali, così come disposto dall’art. 9 comma 1 della legge n.212 del 4 aprile 1956.

Tolleranza zero anche per comunicazioni di matrice politica, tribune elettorali e messaggi autogestiti ad opera di emittenti radiotelevisive, come espressamente decretato dall’art. 9 bis del D.L. 807/1984. Dalla mezzanotte del 7 giugno, quindi, silenzio di radio, televisioni e partiti. Il cittadino sarà chiamato a tirare da sé le fila di dichiarazioni, promesse, programmi politici, esercitando in assoluta autonomia il personale, eguale, libero e segreto diritto di voto. (Sara Faraci)