Oggi il “Vittorio Emanuele” sarà commissariato. Ma alcuni componenti del Cda si rivolgeranno al Tar

Ancora poche ore e un nuovo ente messinese sarà commissariato. Stavolta è il turno del Teatro Vittorio Emanuele, ma la vicenda è tutt’altro che semplice. Oggi la Giunta regionale darà il via libera alla nomina di un nuovo commissario ma alcuni componenti del consiglio d’amministrazione dell’ente hanno già preannunciato che ricorreranno al Tar contro la decisione, che ritengono illegittima, e per la quale richiederanno la sospensiva.

Il messinese assessore regionale Daniele Tranchida aveva concesso cinque giorni di tempo al cda per dare luogo a determinati adempimenti, su tutti l’approvazione del bilancio, non presentato negli ultimi due anni e la predisposizione di una pianta organica, la cui assenza è un caso più unico che raro in Sicilia. Nell’impresa non è riuscito neppure il commissario ad acta Pietro Di Miceli, inviato da Tranchida nel giugno scorso proprio per procedere all’inquadramento ed all’adeguamento economico del personale impiegato all’interno del Teatro. Passati i cinque giorni senza risultati, ecco che ora la Regione vuol provvedere allo scioglimento del consiglio d’amministrazione.

Tutto ciò mentre per il Teatro resta ancora la grana stipendi. Due settimane fa, l’assessore Tranchida e il dirigente del dipartimento, Marco Salerno, avevano affermato di aver sbloccato i pagamenti delle mensilità di luglio e agosto per i dipendenti. Ma pochi giorni fa, questi hanno protestato perché a loro gli stipendi di luglio e agosto non sono mai arrivati. A Messina, storie di tutti i giorni. (Marco Ipsale)