Accorinti dice sì al dissesto dell’ex Provincia e sposa la tesi di Romano

Sì al dissesto”. Il sindaco metropolitano Accorinti per l’ex Provincia la pensa in modo diametralmente opposto rispetto alla linea seguita al Comune (che sta agonizzando dal 2013 alle prese con un Piano di riequilibrio diventato quasi leggenda) e sposa la tesi del commissario Romano.

Accorinti ha infatti emanato una nota in merito alla deliberazione del Commissario Straordinario Filippo Romano relativa all'attivazione della procedura per l'adozione di apposito decreto di proposta di dissesto da parte del Sindaco Metropolitano.
Nel documento odierno Renato Accorinti conferma le gravi difficoltà economiche dell'Ente e sottolinea l'impossibilità di garantire alla cittadinanza i servizi essenziali quali la gestione della rete stradale di competenza, la gestione degli istituti scolastici superiori, la tutela dell'ambiente e la gestione delle riserve naturali e l'assistenza ai disabili.
Una situazione paradossale causata dall'obbligo di riservare allo Stato per il 2017 un importo di 28 milioni di euro quale concorso finanziario al Bilancio statale dal quale derivano una serie di gravi conseguenze quali l'impossibilità di approvare i bilanci, di accedere a diverse opportunità di finanziamento relativi ai Fondi PON FESR, di beneficiare dei fondi correlati al Patto per il Sud.

Il sindaco metropolitano afferma che, qualora non dovessero intervenire ulteriori azioni volte ad evitare che la crisi finanziaria diventi irreversibile ed entro i termini utili per l'approvazione del Bilancio preventivo 2017, si impegnerà a proporre l'adozione della deliberazione commissariale.

Ecco la delibera:

“La Città Metropolitana di Messina si trova ad affrontare una situazione finanziaria gravissima e per certi versi paradossale, come peraltro già recentemente comunicato al competente Assessorato Regionale delle Autonomie Locali con nota del 20/7/2017, essendo stato privato quest'Ente (così come tutte le Città Metropolitane) delle risorse finanziarie necessarie ad espletare le funzioni assegnategli, di impatto rilevante sulla vita dei cittadini quale la costruzione e manutenzione delle strade provinciali, la gestione dell'edilizia scolastica per le scuole superiori, la tutela e valorizzazione dell'ambiente, l'assistenza ai disabili, i controlli sul territorio per la repressione dei reati ambientali, la gestione delle riserve naturali. L’ attuale allarmante situazione priva la Città Metropolitana delle risorse proprie con obbligo di riservarle per intero allo Stato (per il 2017 il concorso finanziario al Bilancio statale complessivo è pari a 28 milioni di Euro) al punto da non poter garantire la stabilità finanziaria dell'Ente, sia per l'anno in corso che per i successivi esercizi, nè potere finanziare le funzioni proprie delle ex Province. La naturale conseguenza di tale condizione determina anche l'impossibilità di poter accedere a diverse opportunità di finanziamento che si presentano nello scenario dei Fondi PON FESR e altri. Tale situazione di disagio potrebbe compromettere altresì di beneficiare dei fondi correlati al Patto per il Sud, precludendo, ancora una volta, alle Città Metropolitane di rendersi "Ente Attuatore" così come previsto nelle Direttive del C.I.P.E”.

Accorinti prende atto di quanto predisposto dal commissario Romano nell’atto d’indirizzo evidenziando anche come siano in corso di definizione i piani di riparto relativamente alle risorse destinate alle Città Metropolitane ed ai Liberi Consorzi per l'anno 2017. In sede di conferenza Regione – Autonomie Locali è stata richiesta da parte dei Sindaci la partecipazione del Governo regionale al fine di evidenziare e trovare soluzione allo stato di grave crisi finanziaria in cui versano le ex Province siciliane ma non è stata fissata ancora la data della convocazione.

“Saranno esperite- conclude Accorinti nella delibera-, pertanto, tutte le possibili azioni volte ad evitare che lo stato di crisi finanziaria diventi irreversibile, atteso che la data ultima di approvazione del Bilancio per l'esercizio in corso è quella del 30/9/2017, nella consapevolezza che il dissesto finanziario non è il rimedio per potere risanare questo Ente, considerato che le cause dello stesso sarebbero da attribuire ad una scellerata riforma delle province siciliane ed alla insostenibilità del prelevamento forzoso di risorse da destinare al Bilancio statale, entrambe le condizioni pesantemente vincolanti il percorso di risanamento che, con immutata situazione, non potrà concretamente compiersi. Ciò' nonostante, qualora non dovessero intervenire condizioni significativamente modificative della situazione finanziaria di questo Ente, entro i termini utili per l'approvazione del Bilancio preventivo 2017, il sottoscritto si impegna a proporre l'adozione della deliberazione di cui all'art.246 del T.U.E.L”.

Il sindaco metropolitano quindi si appresta a firmare l’avvio della dichiarazione di dissesto.

Rosaria Brancato