Bernardette Grasso: “Nelle stanze dei bottoni sono iniziate le grandi manovre per i candidati”

La tanto osannata, dal Governo Crocetta e dalla sua Maggioranza, riforma delle province, nella fase dell’applicazione nei prossimi mesi, determinerà una serie di problematiche che c’imporranno delle scelte. Dovremo, per prima cosa, scegliere chi sostituirà l'ormai ex Presidente della Provincia e chi rappresenterà l'area metropolitana. Scelte importanti per funzioni importanti. Tuttavia, le persone, le famiglie, le imprese sono tagliate fuori da queste scelte. Per loro sceglieranno soggetti chiamati a fare altro. Saranno sindaci, presidenti di circoscrizioni, consiglieri comunali dei singoli comuni a dover sobbarcarsi un compito che, di gran lunga, trascende il loro mandato, la conoscenza dei meccanismi e la loro competenza. Di conseguenza, non solo i cittadini saranno tenuti all'oscuro di tali scelte ma persino i loro rappresentanti rischiano di essere strumentalizzati e manovrati.

‎Quando si pensa a formule organizzatorie ‎nel ridisegnare enti intermedi occorrerebbe (secondo l'insegnamento tradizionale) volgere uno sguardo, anche ai tempi della spending review, per un verso, all'efficientamento della P.A., per altro verso e al miglior rapporto tra Istituzioni e cittadini, tra organi politici e burocratici e territori.

Nutro profondi dubbi sulle riforme quando si allontanano da questi sacrosanti principi.

La sottoscritta e il Gruppo di Forza Italia hanno ritenuto di abbandonare l’aula ritenendo il disegno di legge così come approvato offensivo dei principi di democrazia oltreché una norma disordinata e caotica. I prossimi mesi ne daranno conferma.

Diverse esperienze estere si poggiano su c.d. elezioni di secondo livello per l'assunzione di responsabilità pubbliche. Queste pratiche, anche quando consolidate, mi sembrano estr‎anee al nostro modo di concepire assetti, regole, metodi. Il cittadino, su cui ricadono le riforme, è sempre più estraneo ai processi per applicarle. Le deleghe ai rappresentanti (che non sempre sono autorevolmente rappresentativi) sono sempre più ampie e si connotano sempre più di un bianco non trasparente.

Insomma, gli addetti ai lavori, i segretari di partito, i deputati si parlano tra di loro e – spesso- finiscono per parlarsi addosso.

Alle nostre latitudini bisognerà eleggere il soggetto di vertice e comporre la squadra di governo di ciò che nell'immaginario collettivo si va sostituendo alle abolite provincie. La base è by-passata ma le grandi manovre sono già iniziate. Quale la capacità di esprimere merito, capacità, competenza, equilibrio non è dato sapere. Soprattutto non e' dato sapere, in mancanza di un contatto e di un controllo diretto delle comunità di riferimento, se territori importanti vengano sacrificati dall'alto di visioni concentrate su grandi centri o grandi capi-elettori a guida di amministrazioni più o meno importanti. Certamente, da sindaco e deputato non asseconderò alcuna scelta con cui si intenda trascurare strategicamente una visione complessiva ed inclusiva dei Nebrodi così come di ogni area della provincia con propria tipicità, vocazione e tradizione.

Pertanto, poiché le lacune legislative hanno voluto tenere lontano il processo democratico, quale Deputata di Forza Italia riterrei utile che alle fughe in avanti, si sostituisca, piuttosto, un confronto democratico, trasparente tra sindaci e consiglieri comunali che intendono candidarsi affinchè si possa arrivare alla designazione dei candidati maggiormente rappresentativi dei territori e non quelli scelti nelle segrete stanze.

Bernardette Grasso