Ex Province, Bisignano: “Il rinvio delle elezioni blocca il decollo dei territori”

Con l’ennesimo rinvio delle elezioni per i Consigli Metropolitani ed i Liberi Consorzi, fino al 31 dicembre, è evidente che vogliono bloccare il decollo della Città Metropolitana e lasciare l’egemonia in mano alla Regione Sicilia. Eppure le Città Metropolitane sono nate per dare la possibilità ai territori di diventare interlocutori diretti dei governi, dell’Unione Europea, dei canali di finanziamento. La vicenda del Masterplan è esemplare, perché i Patti non sono stati firmati solo con le Regioni ma anche con le singole Città Metropolitane. Un altro aspetto da non sottovalutare è la possibilità di gestioni manageriali con apertura all’apporto dei privati.

La Riforma prevedeva anche la possibilità di votare una prima volta secondo elezioni di secondo livello e poi, chi avesse voluto, avrebbe potuto modificare lo Statuto e tornare all’elezione diretta al successivo mandato.

La proposta presentata all’Ars da Musumeci, che prevedeva un rinvio solo da febbraio a giugno, per consentire quindi l’operatività degli Enti intermedi, è stata invece strumentalizzata e utilizzata per uno slittamento fino al 31 dicembre.

Così facendo si subordina tutto a logiche politiche facendo slittare tutto a dopo le Regionali, con un’Ars che per la prima volta sarà composta da 70 e non più 90 deputati. Viene da pensare che probabilmente lo slittamento al 31 dicembre, tre mesi dopo le elezioni regionali è un modo per “trovare una poltrona” per quanti resteranno fuori dall’Assemblea Regionale.

Così facendo prevale il localismo, senza peraltro dimenticare che i Liberi Consorzi tra Comuni non esistono a livello nazionale quindi rischieranno di non poter accedere a finanziamenti nazionali. La Regione non ha più risorse quindi la situazione si farà drammatica. Il risultato è la postergazione di un momento che doveva essere di rilancio.

Spiace perché, soprattutto a Messina abbiamo registrato da parte dei sindaci uno scatto d’orgoglio per il Masterplan che ha portato ad un’autodeterminazione importante. Poi è tutto rientrato e possiamo parlare di occasione perduta.

Alla fine l’unico fatto evidente che nelle ex Province un uomo solo, un commissario straordinario, ha gestito tutto per 4 anni e mezzo. Perché Crocetta ha prorogato i commissari di volta in volta e non li ha cambiati se non sporadicamente? Perché c’è stata tutta questa personalizzazione?

Quella che poteva essere un’opportunità di rilancio per i territori, si è invece rivelata in questi anni solo un’occasione persa, che verrà utilizzata per dare spazio a chi non verrà eletto all’Ars o per equilibri di potere tra partiti.

Michele Bisignano