Arrestato per lesioni gravi l’aggressore del barista di via Santa Cecilia

Sei giorni dopo aver ridotto in coma con un pugno il barista del ritrovo Marilyn è scattato l’arresto per Gianluca Fabbiano, il quarantenne che per difendere il nipote ha quasi ucciso il commerciante. L’uomo si trova al carcere di Gazzi il quarantenne meccanico Gianluca Fabbiano arrestato dalla Squadra Mobile con l’accusa di lesioni gravi, aggravate dai futili motivi e dall’aver ridotto in pericolo di vita la vittima. È lui l’uomo che sabato mattina ha centrato con un pugno alla testa il 65enne titolare del bar Marylin di via S.Cecilia che si trova ancora ricoverato in coma farmacologico nel reparto di Neurochirurgia del Policlinico. Le sue condizioni restano gravi a causa della frattura dell’osso temporale destro provocatagli proprio dal violento pugno sferratogli da Fabbiano al culmine del diverbio scoppiato con la vittima. Come ricostruito dai poliziotti tutto ha avuto inizio venerdì mattina quando il nipote tredicenne dell’arrestato prima di entrare a scuola, si è recato al bar e qui ha chiesto un bicchiere d’acqua al titolare, quest’ultimo avrebbe mostrato un po’ d’insofferenza servendo l’acqua mugugnando. Il ragazzo dopo averne bevuto un sorso, indispettito dall’atteggiamento del commerciante, gli avrebbe scaraventato in faccia l’acqua rimasta nel bicchiere, lasciando il bar nonostante il titolare avesse tentato di fermalo. All’uscita dalla scuola il tredicenne è stato rincorso dal sessantacinquenne che gli ha chiesto chiarimenti per il gesto, ma il ragazzino senza dargli spiegazioni se n’è andato, facendo ritorno poco dopo con una zia che voleva sapere per quale motivo il sessantacinquenne avesse importunato il nipote. Una volta a casa, il tredicenne ha raccontato tutto allo zio che sabato mattina, accompagnato dal nipote, s’è recato nel locale. La discussione è stata breve. Poco dopo il suo arrivo Fabbiano ha invitato il barista ad uscire e sulla porta del locale mentre il tredicenne prendeva a calci l’uomo, l’arrestato gli ha scagliato un pugno in pieno volto, facendo cadere per terra dove ha sbattuto violentemente il capo. Poi zio e nipote si sono allontanati mentre la vittima, nel frattempo soccorsa dal figlio e dagli altri lavoranti, è stata trasportata in ospedale. Inizialmente le sue condizioni non sembrano gravi. La situazione è peggiorata nel corso della giornata e domenica sera i medici hanno deciso di indurre il coma farmacologico per stabilizzare le condizioni del sessantacinquenne. Già domenica Gianluca Fabbiano era stato rintracciato e denunciato per lesioni gravi. Ora è arrivato l’arresto.