Sovrintendenza sotto sfratto dal 10 settembre. Picciolo: “Si proceda con il trasloco al Margherita”

“Lo sfratto esecutivo dato agli uffici della Soprintendenza dalla sede di via Bocetta può diventare un'occasione importante per la creazione di polo culturale”. Dal 10 settembre infatti, in seguito all’esecuzione della sentenza del Tribunale del giugno scorso la Sovrintendenza ai Beni culturali è sotto sfratto (vedi articolo allegato) ma, come evidenziato dal capogruppo all’Ars del Pdr Beppe Picciolo questa può essere l’occasione per realizzare finalmente il polo culturale all’ex ospedale Margherita e nel contempo risparmiare fior di quattrini finora destinati al canone dei locali dell’Istituto suore Nostra Signora del Buon Pastore nel viale Boccetta. In realtà l’ipotesi del trasferimento della Sovrintendenza al Margherita, dopo 6 anni sembra quasi diventata una chimera, con tempi biblici ed ostacoli burocratici incomprensibili. la possibile nuova sede in una chimera.

La sentenza del 3 giugno che dispone il “rilascio dell’immobile entro il 10 settembre, fissando l’udienza al 20 aprile 2016 per la prosecuzione del giudizio” ha portato il Sovrintendente Rocco Scimone, in estate, a scrivere con urgenza all’assessorato regionale ai Beni culturali, ricordando come da tempo esista una valida alternativa, peraltro nell’ambito di un progetto che affonda le radici nel 2009: parte del plesso dell’ex Regina Margherita. Anche il direttore generale dell’Asp 5 Gaetano Sirna ha dato ampia possibilità all’utilizzo di due padiglioni per il polo culturale, ma l’ultima parola, quella concreta e definitiva al trasloco spetta alla Regione, con il via libera di due assessorati, quello alla sanità (proprietario dell’area) e quello ai beni culturali.

“L’auspicio è che venga raccolta la disponibilità data da Sirna a concedere gratuitamente, mantenendone la proprietà, all'Assessorato regionale ai Beni culturali i locali dell'ex ospedale Regina Margherita- spiega Picciolo- In questo modo si potrebbero rendere attigui il Museo regionale di Messina e la nuova Soprintendenza alle Belle Arti. Inoltre dal risparmio che la Regione avrà venendo meno l'attuale canone di affitto pagati al Buon Pastore, pari a 600mila euro l'anno, si potrà investire per riqualificare l'immobile dell'ex ospedale e renderlo adeguato ad un vero e proprio polo culturale. Il sovrintendente Rocco Scimone condivide questo percorso e pertanto solleciteremo l'assessore Antonio Purpura, con una mozione in tal senso sottoscritta dai deputati Pdr e dagli amici deputati di Sd. Siamo certi che l'esponente di governo, dopo i successi ottenuti per la realizzazione della biblioteca universitaria farà altrettanto valorizzando una splendida area oggi degradata”.

Era stato Scimone, con una nota del 5 agosto (vedi articolo allegato) trasmessa alla Regione a sottolineare come sin dal settembre del 2014 l’allora assessore regionale ai beni culturali, la messinese Giusy Furnari, avesse avviato l’iter procedurale per il trasferimento della Sovrintendenza al Margherita in virtù sia della necessità di contenere la spesa che di realizzare quella Cittadella della cultura auspicata dal 2009 e resa possibile da un progetto in fase avanzata e dal vincolo culturale apposto negli anni precedenti grazie ad un ordine del giorno presentato dall’attuale presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone all’allora assessore regionale Armao.

Ma dal 5 agosto, data della lettera di Scimone, non è arrivata nessuna risposta ufficiale, nonostante lo sfratto in teoria sia esecutivo dal 10 settembre.

Il dirigente generale del Dipartimento Beni culturali Gaetano Pennino, nel ricevere la nota del 5 agosto dal sovrintendente in realtà la trasmette subito, il 12 agosto, agli assessorati di competenza, sottolineando anche lui l’urgenza del trasferimento, la rilevanza del sito individuato e il risparmio per la Regione.

L’idea della Cittadella della cultura al Margherita risale al 2009 quando, appurato il fatto che la schizofrenia della Regione aveva archiviato nel silenzio il progetto del Polo di Riabilitazione del Mezzogiorno, la direttrice della Biblioteca Sandra Conti presentò la proposta, che fu condivisa anche dal prefetto di allora, Alecci che scrisse subito all’assessore regionale affinchè si attivasse. In realtà l’anno successivo l’assessore Massimo Russo annunciò di voler vendere all’asta il nosocomio, piano “sventato” dalle proteste di Ardizzone che propose l’apposizione del vincolo culturale alla struttura. Il decreto di vincolo arrivò nel 2012 a firma dell’assessore Armao. Il progetto per la Cittadella tornò a rivivere nel settembre 2014 grazie all’assessore Giusy Furnari ma un anno dopo siamo ancora al punto di partenza, con l’aggravante dello sfratto per la Sovrintendenza.

Adesso Picciolo e il Pdr, insieme ai deputati di Sicilia Democratica, con i quali tra un mese formerà Sicilia Futura, solleciterà l’assessore Purpura a quello che sarà molto più di un trasloco, perché potrebbe essere la prima pietra di quella Cittadella della cultura che Messina attende da anni.

Rosaria Brancato