Progetto Fami. Sport e integrazione coi migranti

Il progetto Fami (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione) prevede la promozione della partecipazione attiva dei migranti alla vita economica, sociale e culturale del Paese ospitante. Lunedì la cittadella universitaria unirà l’aspetto sportivo a quello culturale e gastronomico con un trittico di eventi che coinvolgerà studenti, operatori e migranti, organizzati dal Careci, dal Cus Unime e le associazioni Bios e AlumniMe.

Alle 10.30 presso l’Anfiteatro si svolgerà una conferenza a carattere scientifico su alimentazione e benessere, nel corso della quale interverranno il prorettore all'internazionalizzazione, Antonino Germanà, il direttore scientifico azione 04 del progetto Fami, Michele Limosani, ed il prof. Luigi Manasseri, che relazionerà su ‘L’importanza della dieta mediterranea per la salute umana.

Nel pomeriggio, a partire dalle 17, si terrà la manifestazione ‘Sport e Giochi senza frontiere’con attività ludiche e mini tornei di calcio e basket in cui si sfideranno squadre miste composte da studenti del corso di laurea in Scienze motorie e giovani di origine straniera residenti in Sicilia. Previsto in serata, alle 20.30 presso il Club House del Cus Unime, anche un Food Fest, dove verrà allestita un’area per circa 200 persone allo scopo di valorizzare e far incontrare i percorsi gastronomici di varie culture.

“L’Università di Messina – ha commentato il prorettore vicario Giovanni Moschella – coordina 4 differenti azioni che hanno per oggetto diversi servizi mirati al coinvolgimento dei migranti regolari. In particolare, l’azione 4 promuove la partecipazione dei migranti ad eventi, grazie anche al supporto di associazioni. Altre iniziative verranno organizzate da qui a fine anno, quando si concluderà il progetto”.

“Insieme al Cus Unime – ha spiegato il prof. delegato allo sport Daniele Bruschetta – abbiamo organizzato una serie di attività come la corsa con i sacchi, il tiro alla fune e le immancabili sfide calcistiche che favoriscono l’integrazione senza spirito di competizione e promuovono la comunicazione interculturale”.