Legge sullo Ius soli, Accorinti aderisce allo sciopero della fame

Anche il sindaco Renato Accorinti aderisce alla staffetta della sciopero della fame per sostenere la discussione in aula e la fiducia sulla legge dello Ius Soli.

E’ scattato oggi in tutta Italia lo sciopero che in tutta Italia sta coinvolgendo migliaia di esponenti politici, deputati, ministri, insegnanti per sostenere la legge che prevede di dare la cittadinanza italiana a bambini nati in Italia da genitori stranieri ma in possesso del permesso di soggiorno e residenti nel nostro Paese da almeno cinque anni.

Arenata in Senato da due anni e approdata in Aula senza che la commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama abbia potuto concludere i lavori, a causa di oltre 50 mila emendamenti, lo Ius Soli è diventato terreno scottante di scontro politico, ma ha svegliato la coscienza civica, muovendo soprattutto il mondo delle scuole.

In queste ore sono state centinaia le adesioni, anche il ministro Graziano Del Rio ha annunciato di partecipare alla staffetta. E in riva allo Stretto c’è il sindaco Renato Accorinti che spiega così i motivi per cui farà lo sciopero della fame per lo Ius Soli: «La dignità dell’essere umano non può essere intaccata dalla paura delle differenze di razza, cultura e religione. La strada dei diritti è tracciata nel cammino della storia in modo inequivocabile e rispetto a questa non è più possibile tornare indietro. È necessario, quindi, dare una spallata a tutti i pregiudizi e guardare all’integrazione tra gli esseri umani come una reale opportunità di crescita culturale e sociale. Siamo tutti membri della razza umana, a tutti noi appartiene la terra. Il luogo dal quale proveniamo è un valore aggiunto: un bagaglio di differenze che può solo arricchirci nello scambio reciproco. Non dobbiamo avere paura degli esseri umani: siamo tutti esseri umani!».

Accorinti si unisce all’appello dei senatori Manconi, Ferrara e Cor-sini e lo rivolge, come insegnante, a tutti i docenti ed educatori e, come sindaco, a tutti i sindaci e agli amministratori italiani invitandoli, a sua volta, ad aderire allo sciopero promosso dai novecento insegnanti italiani, al quale hanno già risposto il ministro Del Rio, i sottosegretari Rughetti e Della Vedova e decine di senatori e deputati.