Proposta per intestare la sede dell’Amam a La Vecchia: sostenne la realizzazione dell’acquedotto

Celebrare una grande conquista della nostra città e riconoscerne i meriti ai suoi artefici. Questo – a distanza di oltre cento anni dalla nascita dell’acquedotto che adduce le acque del Fiumefreddo – lo scopo dell’iniziativa avanzata dai coordinatori delle assemblee territoriali di CittadinanzAttva, Angela Rizzo, Pippo Pracanica e Giovanni Frazzica, che propongono di intestare il palazzo dove hanno sede gli uffici dell’Amam a Carmelo La Vecchia, l’ex assessore all’acquedotto che si adoperò in prima linea per la realizzazione dell’importante opera ingegneristica civile.

Una proposta che mira ad attribuire un riconoscimento postumo al professore che profuse un sentito impegno e una partecipazione diretta nell’iniziativa destinata a imprimere un segno decisivo nella vita e nella storia dei cittadini messinesi.

Gli esponenti assembleari, che rivolgono la propria richiesta commemorativa al presidente del consiglio di amministrazione dell’Amam affinché l’intera città possa prendere atto dell’imprescindibile contributo dato da La Vecchia all’avanzamento infrastrutturale di Messina, non mancano tuttavia di citare nella missiva anche altre personalità che hanno cooperato ala realizzazione dell’ambizioso progetto.

Da Ciriaco De Mita, l’allora Ministro per la Cassa del Mezzogiorno, che dispose l’erogazione del primo finanziamento indispensabile per l’avvio dei lavori, all’allora sindaco, Antonio Andò, insieme all’ingegnere capo del Genio Civile di Catania, Mario Coscia, al direttore dell’acquedotto, Nino Galatà e al direttore della Gazzetta del sud, Nino Calarco.

Un’occasione preziosa, alla luce di un momento di criticità economica particolarmente accentuato come quello attuale, per dare memoria al grande impegno civile che Messina è stata in grado di profondere in un suo non troppo lontano passato nonché un esortazione ad adoperarsi con lo stesso entusiasmo per affrontare l’attuale impasse. (Sara Faraci)