Cronaca

Cittanova, pusher in cella. Sequestrata ad Anoia una piantagione di canapa

Arrestato in flagranza di reato un giovane pusher. Denunciato un
produttore-spacciatore di marijuana. Sotto sequestro una piantagione composta da 125 piante di canapa indiana ad alto fusto ad Anoia, zona interna della Tirrenica reggina.

In flagrante

Con l’avvento della stagione estiva s’intensifica l’azione di contrasto alla produzione e compravendita di sostanze stupefacenti nella Piana di Gioia Tauro da parte dei Carabinieri reggini. In questa chiave s’innesta l’arresto del giovane incensurato di Cittanova “beccato” con 55 grammi d’erba, per possesso di stupefacenti ai fini dello spaccio. I militari della stazione di cittanovese hanno trovato 53 grammi di “maria” dentro una busta in cellophane piazzata sotto il sedile-passeggero dell’auto. Altri 2 grammi erano celati in una scarpa.
I carabinieri hanno agito col supporto dei colleghi della Sezione radiomobile. La perquisizione è stata sùbito estesa a casa dell’arrestato, dove sono stati trovati un trita-marijuana e un bilancino di precisione.
In attesa dell’udienza di convalida, il Tribunale di Palmi ha disposto nei confronti del 24enne le misure cautelari dell’obbligo di dimora a Cittanova e dell’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. Sospesa, inoltre, l’erogazione del Reddito di cittadinanza a beneficio del ragazzo.

“Coltivatore” denunciato

Un 41enne di Anoia già noto alle forze dell’ordine è stato invece denunciato a piede libero per coltivazione di marijuana dai carabinieri della Stazione di Cinquefrondi. Sequestrata la sua piantagione – 5 piante di canapa indiana alte circa un metro e 70 ciascuna -, localizzata nell’area montana di Anoia.

Sigilli a piantagione di canapa indiana

Dopo l’individuazione della mini-piantagione di Anoia con denuncia del produttore-spacciatore, i carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno proseguito nelle perlustrazioni. Così è stata individuata e posta sotto sequestro una piantagione di canapa indiana composta da 125 piante alte circa 1,7 metri, ben irrigate e pronte per essere raccolte. Lo stupefacente, in vendita al dettaglio sul mercato della droga, avrebbe generato guadagni illeciti per diverse migliaia di euro.