Operazione Savana, sconti di pena in appello per i furti in villa

Condanne ridotte e scarcerazione degli imputati, in appello, al processo Savana sui furti in ville della costa jonica tra Furci e Fiumefreddo. L'indagine coinvolse anche antiquari messinesi sospettati della ricettazione dei mobili antichi rubati dalla banda di messinesi, accusati anche di spaccio di droga.
La Corte d'appello (pres. Brigandì) ha condannato ad un anno e 8 mesi Santino Gugliotti, un anno e mezzo per Concetta Lo Cascio, un anno e 5 mesi per Alessio Coppolino. I giudici hanno accolto gli appelli proposti dagli avvocati Salvatore Silvestro e Nino Cacia, rideterminando le pene per tutti, che nel giugno 2013 avevano scelto il rito abbreviato ed erano stati condannati a pene tra 4 anni e 4 anni e mezzo.
Il blitz dei carabinieri con 11 arresti a gennaio 2013 aveva disarticolato due organizzazioni, legate al clan di Mangialupi, che si dedicavano ai furti in appartamento, soprattutto di mobili antichi, ed allo spaccio di droga.
In pochi mesi, alla fine del 2008, furono ben 34 i colpi, tentati e consumati, documentati dai militari. Semplice ma efficace la tecnica usata dai ladri: compivano un sopralluogo nella villa vuota, il giorno prima, ponendo un volantino sull'ingresso. Se l'indomani la carta era ancora al suo posto, i proprietari non erano rientrati e lo stabile poteva essere derubato in tranquillità.