Ecosistema urbano, Messina ferma al 90° posto tra le 104 città d’Italia

C’è un’Italia delle città che ha già cambiato passo. Che gestisce il ciclo dei rifiuti come e meglio di tante altre realtà europee, che ha cambiato stili di mobilità, trovato la formula giusta per depurare gli scarichi, contenere i consumi idrici e lo sperpero d’acqua potabile, che investe sulle rinnovabili, che ha significative esperienze di rigenerazione e rifunzionalizzazione degli spazi pubblici.

L’esempio arriva in primis da Mantova, Trento, Bolzano, Parma, Pordenone e Belluno, che guidano quest’anno la classifica di Ecosistema Urbano 2017 dimostrando di essere città dinamiche e di credere fortemente nel cambiamento.

C’è però anche un’Italia che si muove a una velocità molto diversa. Ed è soprattutto quella del sud. Messina anche quest’anno invece si ferma alla 90esima posizione su 104 città. La città dello Stretto non peggiora e non migliora, è rimasta ferma rispetto al 2016, dopo aver risalito negli anni scorsi diversi punti nella classifica che nel 2015 l’avevano vista come ultima città d’Italia. Messina non è la peggiore delle siciliane: al 93° posto c’è Trapani, al 97° Siracusa, al 98° Agrigento, ancora dopo le big Catania e Palermo, rispettivamente nelle caselle 100 e 101. Fanalino di coda Enna, che si piazza al 104° posto. Le migliori siciliane sono Caltanissetta e Ragusa che staccano le sorelle di diverse posizioni, guadagnando rispettivamente 78° e 83° posto. In generale però il risultato per l’isola è disastroso. Tutte le province sono a fondo classifica. Segno che alle nostre latitudini mancano le vere politiche ambientali ed è carente la capacità di alcuni capoluoghi di proiettarsi verso un nuovo modello urbano più̀ sano, più̀ vivibile, più̀ accessibile, più efficiente, più̀ moderno.

E' quanto emerge nitidamente dall’insieme dei dati di Ecosistema Urbano 2017 di Legambiente, l’annuale rapporto sulle performance ambientali delle città capoluogo realizzato con il contributo scientifico dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore.

Gli indicatori di Ecosistema Urbano sono 16, si basano principalmente sui circa 30mila dati originali raccolti da Legambiente ed elaborati da Ambiente Italia, coprono sei principali aree tematiche: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia.

Per ciascuno dei 16 indicatori, ogni città ottiene un punteggio normalizzato variabile da 0 a 100. La mobilità rappresenta il 30% complessivo dell’indice, seguita da aria e rifiuti (20%), acqua (15%), ambiente urbano (10%) ed energia (5%). Gli indicatori cosiddetti di risposta (che misurano le politiche intraprese dagli enti locali) pesano per oltre la metà del totale (59%), mentre gli indicatori di stato valgono il 20% e gli indicatori di pressione il 21%.

Nel dettaglio delle classifiche ecco tuti i posizionamenti di Messina.

Sul fronte della qualità dell’aria e dell’acqua, Messina si piazza al primo posto della classifica per l’ozono, 32° posto per polveri sottili e 85° posto per la presenza di biossido di azoto. Discrete invece le posizioni che riguardano l’acqua: 44°posto per consumo, 48° per depurazione, 53° per dispersione.

Capitolo Mobilità: qui i migliori risultati per Messina è sono la 13° posizione per il trasporto pubblico e la 15° posizione per la percorrenza annua dei cittadini. Risultato discreto anche sull’incidentalità stradale che la pone al 28° posto. 37° posto per tasso di motorizzazione, 49° per le aree pedonali, 84° per le piste ciclabili.

L’ultimo capitolo, il più negativo, riguarda il settore dei rifiuti. In questa classifica Messina è al 97° posto per la raccolta differenziata e vince l’ultimissima posizione per il verde urbano.

Francesca Stornante