Milano (askanews) – Benigni lo aveva anticipato in una delle scene più divertenti di "Johnny Stecchino", e i dati lo confermano: Palermo è la città più trafficata d'Italia. A dirlo è il TomTom traffic index, l'indice con cui ogni anno viene stilata la classifica delle città nazionali e internazionali più congestionate.
In Italia dopo i pendolari palermitani che passano 147 ore in un anno in coda, ci sono i cittadini di Roma. Terza città più trafficata d'Italia Messina, seguita da Napoli. Un quadro da cui emerge il maggiore congestionamento del Sud, con una forte presenza di città meridionali nelle prime dieci posizioni. Anno positivo per Milano invece che migliora nonostante i turisti arrivati in città per Expo. In ogni caso, diminuire il traffico, si può, con alcuni accorgimenti, spiega Luca Tammaccaro vicepresidente Germania e Italia di TomTom.
"Ci vuole più sensibilità verso l'ambiente e verso la viabilità, una maggiore diligenza nell'ambito stradale potrebbe comportare un notevole miglioramento sia su tratto urbano che extraurbano, in alcune città si notano evidenti miglioramenti, è un lavoro che può essere fatto tutti insieme, noi che forniamo la tecnologia, gli utenti e soprattutto le autorità competenti che devono produrre più servizi e più mezzi di trasporto per evitare maggiori flussi di traffico".
"Se solo 5% degli utenti programmasse in anticipo il proprio viaggio al mattino o alla sera potremmo arrivare a risparmiare oltre il 30% del tempo impiegato". La ricerca si basa su dati rilevati sull'intera rete stradale di 295 città in 38 paesi. A livello mondiale la città più trafficata è Mexico city seguita da Bangkok e Lodz in Polonia. L'Europa in generale se la cava meglio degli Stati Uniti.
"La situazione in America del Nord è peggiorata del 17% rispetto all'Europa, questo lo si legge grazie all'economia che ha favorito la vendita di automobili, viceversa in Europa c'è stata una diminuzione di congestione sorattuto in Italia e Spagna, questo dovuto soprattutto grazie alla crisi economica".
La speranza è che nel futuro siano le politiche ambientali e non la crisi a decongestionare le città.