Qualità della vita per il Sole 24 Ore. Messina recupera 16 posizioni

Un balzo in avanti di 16 posizioni. Un ottimo risultato rispetto allo scorso anno, quando la provincia di Messina era "crollata" dal 94esimo posto al 104esimo, nell'annuale classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita. Rispetto a due anni fa, quindi, l'avanzamento è di "sole" 6 posizioni, comunque positivo. E' bene sottolineare che la classifica non riguarda solo i Comuni capoluoghi ma gli interi territori provinciali. Nella classifica stilata annualmente da Italia Oggi, un altro quotidiano economico, invece, la provincia di Messina è al 97esimo posto, mentre l'anno precedente era al 98esimo.

Come sempre, anche nella classifica del Sole 24 Ore di quest'anno, ai primi posti ci sono le città del nord: 1. Aosta (l'anno scorso era 8.), 2. Milano (2.), 3. Trento (3.), 4. Belluno (17.), 5. Sondrio (5.); e agli ultimi posti le città del sud: 106. Crotone (89.), 107. Napoli (101.), 108. Caserta (108.), 109. Reggio Calabria (110.), 110. Vibo Valentia (109.). Quindi confermati il secondo, il terzo e il quinto posto, mentre Aosta e Belluno fanno un salto in avanti. Confermate anche le ultime tre posizioni per Caserta, Reggio Calabria e Vibo Valentia, con le due calabresi che si scambiano l'ultimo posto. Aosta aveva ottenuto il primo posto già nel 1993 e nel 2008, Vibo Valentia l'ultimo già nel 1997 e nel 2005. Male anche Catania (94esimo posto) e Palermo (99esimo). Per trovare le prime province del Sud Italia, Sardegna a parte, bisogna arrivare fino al 79esimo posto di Isernia, poi l'80esimo di Potenza, l'82esimo di Ragusa e, a seguire, tutte province meridionali fino all'ultimo posto. L'ultima provincia del nord Italia è Pavia, al 74esimo posto.

REDDITO, RISPARMI e CONSUMI

In questo settore Messina avanza di 7 posizioni fino al 102esimo posto, dopo il penultimo dell'anno scorso. Più nello specifico, 89esimo posto per un Pil pro capite di 15mila887 euro, 85esimo per la media mensile delle pensioni (680 euro), 88esimo per i depositi bancari pro capite (13mila 374 euro), 66esimo per il patrimonio immobiliare residenziale pro capite (40mila 582 euro), 60esimo per i canoni mensili di locazione (640 euro), 103esimo per la media della spesa dei beni durevoli per famiglia (1.340 euro), 15esimo per la media dei protesti pro capite (1.573 euro).

AFFARI, LAVORO e INNOVAZIONE

Qui Messina è al 93esimo posto, più 2 posizioni rispetto allo scorso anno. 78esimo posto per il numero di imprese registrate, 92esimo per il tasso di occupazione totale, 97esimo per il tasso di disoccupazione giovanile, 88esimo per il rapporto tra impieghi e depositi, 76esimo per l’export in percentuale sul Pil, 67esimo per il numero di start up innovative, 68esimo per il numero di domande di brevetti.

AMBIENTE, SERVIZI e WELFARE

Messina è all’83esimo posto, un balzo di ben 22 posizioni in avanti. 96esimo posto per l’indice di Legambiente sull’ecosistema urbano, 12esimo per l’indice di escursione climatica, 55esimo per il tasso di emigrazione ospedaliera, 80esimo per l’indice di asili nido e prima infanzia, 86esimo per le spese sociali pro capite dei Comuni per le fasce deboli, 81esimo per la copertura della banda larga, 69esimo per il numero di sportelli Bancomat e Pos.

DEMOGRAFIA, FAMIGLIA e INTEGRAZIONE

In quest’ambito Messina è al 94esimo posto, più quattro rispetto al 2015. 64esimo posto per la densità abitativa, 16esimo per il tasso di natalità, 51esimo per l’indice di vecchiaia, 100esimo per il saldo migratorio, 56esimo per il numero di separazioni, 34esimo per il numero di laureati, 79esimo per l’acquisizione di cittadinanza da parte degli stranieri.

GIUSTIZIA, SICUREZZA e REATI

E’ uno dei due settori migliori per Messina, che però perde 5 posizioni passando dal 51esimo al 56esimo posto. 29esimo posto per l’indice di rotazione del contenzioso (cause definite rispetto alle nuove iscritte), 109esimo per la quota di cause pendenti ultratriennali (solo a Foggia va peggio), 12esimo per numero di scippi e borseggi, 16esimo per numero di furti in casa, 73esimo per numero di furti d’auto, 70esimo per numero di rapine, 43esimo per numero di truffe e frodi informatiche.

CULTURA, TEMPO LIBERO e PARTECIPAZIONE

Anche in questo caso, Messina perde posizioni nel suo settore migliore, scendendo dal 49esimo al 55esimo posto. Ottiene il 36esimo posto per numero di librerie, il 65esimo per numero di sale cinematografiche, il 69esimo per numero di ingressi agli spettacoli, il 95esimo per numero di ristoranti e bar, il 18esimo per la spesa totale dei turisti stranieri, il 24esimo per numero di onlus, il 56esimo per indice di sportività.

IL RIEPILOGO

Paradossalmente Messina avanza nei quattro settori in cui va peggio e arretra nei due in cui va meglio. Quest’ultimi sono “giustizia, sicurezza e reati” e “cultura, tempo libero e partecipazione”, per i quali la provincia si piazza esattamente a metà della classifica nazionale. Spicca, in negativo, la quota di cause pendenti, mentre sono “stranamente” pochi rispetto alla media nazionale gli scippi, i borseggi e i furti in casa. Numeri positivi per la spesa dei turisti stranieri (influiscono Taormina, le Eolie e il crocerismo a Messina) e il numero di librerie, non sono invece poi tanti i ristoranti e i bar.

Il settore peggiore è quello del “reddito, risparmi e consumi”, pur se dal pessimo penultimo posto dell’anno scorso si passa al 102esimo su 110. In particolare, è scarsa la spesa dei beni durevoli per famiglia mentre non sono tantissimi i protesti. Male anche “affari, lavoro e innovazione” e “demografia, famiglia e integrazione”, pur se c’è un leggero miglioramento rispetto all’anno scorso. I dati peggiori, come previsto, riguardano i tassi di occupazione, mentre c’è un alto tasso di natalità e di laureati ma un forte saldo migratorio.

Il balzo in avanti è nel settore “ambiente, servizi e welfare”. Si partiva da un pessimo 105esimo posto, si arriva all’83esimo. In positivo, ovviamente, il clima, nella media il tasso di emigrazione ospedaliera, male, ma non pessimi, gli altri indicatori.

(Marco Ipsale)