Nuccio Pizzimenti, presidente di “Cittadini per il cambiamento”, torna a inveire contro l’Amministrazione comunale per le difficili condizioni in cui versa il Lido comunale. Non risparmiando il vicesindaco Tonino Perna, autore di un sopralluogo contestato nelle modalità e nell’efficacia da Pizzimenti.
Secondo Pizzimenti, risulterebbe inconcludente il sopralluogo al Lido del vicesindaco Perna, «mandato a far vacua passerella dal sindaco Falcomatà, perché egli non ha il coraggio neanche di metterci la faccia in prima persona». E questo, pur «senza alcuna delega» alla balneazione o al Lido comunale in capo al vicesindaco.
Tonino Perna, stando a Cittadini per il cambiamento, «non trova di meglio che abbandonarsi alla mera, inconcludente e inutile retorica, senza però riuscire a infinocchiare i reggini».
Come da una delle due missive inviate al prefetto Massimo Mariani (quella “a integrazione” della precedente), due fatti nuovi risultano a Pizzimenti, entrambi disdicevoli.
Intanto, in alcune delle cabine del Lido comunale sarebbero addirittura chiusi dei cani, tenuti lì da ignoti in modo assurdo e a dispetto delle temperature elevate del periodo, denuncia Cittadini per il cambiamento.
In seconda battuta Nuccio Pizzimenti, durante uno dei suoi giri nella struttura balneare, avrebbe notato uno sconosciuto intento a sostituire la chiavatura di alcune cabine, «probabilmente non autorizzato».
Ad avviso di Pizzimenti, il sindaco Giuseppe Falcomatà sarebbe ben consapevole di essere «il responsabile dell’abbandono del Lido, che ha portato al degrado e all’occupazione abusiva della struttura». A ogni buon conto sia lui, «prudentemente chiuso nelle stanze di Palazzo San Giorgio», sia Perna «riscoprono d’incanto, quasi “cadendo dal pero”, che il Lido sia nel degrado quando in realtà – così Nuccio Pizzimenti – l’unico responsabile di tale situazione è soltanto lo stesso Falcomatà, che avrebbe dovuto già 2 anni fa restaurare la struttura».
E ancòra: «Abbiamo sollecitato invano molteplici volte l’ottusa sordità e miopia politica di Falcomatà – così, testualmente, Pizzimenti -, sottolineando che siamo stati gli unici e i primi a riuscire ad “accendere i riflettori” sulle misere condizioni in cui il sindaco Falcomatà ha ridotto il Lido».
Un sito che risulterebbe «vandalizzato e devastato non solo dalla salsedine, ma anche da quelle “presenze” che hanno fatto del Lido una “zona-limite”».
Con cancelli in ferro divelti, cabine che spesso hanno le porte bruciate e, all’interno, escrementi umani.