Politica

Collegamento veloce sullo Stretto, De Domenico: “Basta giocare sulla pelle dei lavoratori”

“Sul servizio di collegamento veloce sullo Stretto di Messina si continua a giocare sulla pelle dei lavoratori e degli utenti delle due sponde dello Stretto e il governo regionale non può restare a guardare ma esercitare un ruolo di vigilanza e coordinamento”. E’quanto afferma in un comunicato stampa il deputato regionale del partito democratico Franco De Domenico.

“Come è noto le organizzazioni sindacali Filt Cgil e Uil Trasporti hanno proclamato per giorno 20 settembre uno sciopero dei lavoratori Blue Jet, per rivendicare l’applicazione del Contratto Collettivo di Lavoro Nazionale Mobilità Area Attività Ferroviaria e per opporsi ad ogni forma di dumping contrattuale tra i dipendenti delle società del gruppo RFI. Questa sostanziale disparità di trattamento nell’ambito della galassia delle società facenti parte del gruppo Fs e operanti sullo Stretto non può essere oltremodo tollerata trattandosi di un vettore che, ancorché operi sotto veste giuridica privata, è sostanzialmente un soggetto pubblico”.

“La questione è tanto più assurda, perché come sottolineato in precedenti interventi – continua De Domenico- è figlia della crisi scaturita dal mancato rinnovo del contratto con la Liberty Lines sul quale il precedente governo ha mostrato una inspiegabile ostinazione a non voler trovare una mediazione sindacale”.

“Pertanto appare indispensabile reiterare l’invito all’Assessore Regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Marco Falcone, attraverso una interrogazione parlamentare, affinché assuma un ruolo di coordinamento e vigilanza sul servizio di collegamento veloce sullo Stretto di Messina, a salvaguardia sia della qualità del servizio che dei livelli occupazionali e delle tutele contrattuali dei lavoratori, in considerazione, altresì, -conclude De Domenico- della valenza strategica che tale servizio assume in relazione alla integrazione sociale ed economica delle due città che si affacciano sullo Stretto di Messina”.