Ladri d’acqua e rete obsoleta: c’era una volta la democrazia del rubinetto. E nessuno si dimette.

Nei giorni scorsi il presidente della Regione Crocetta si è posto alcune domande a proposito della strana distribuzione dell’acqua a Messina, con zone totalmente a secco da 17 giorni e zone rifornite ed ha spiegato che una rete moderna dovrebbe essere dotata di “saracinesche” e sistemi di deviazione che garantiscono, anche nella “giungla dell’emergenza” la democrazia dell’acqua.

I vertici dell’Amam, il presidente Leonardo Termini e il direttore generale Luigi La Rosa, che in due settimane di disagi non si sono MAI assunti neanche un briciolo di responsabilità su una gestione dell’emergenza a dir poco disastrosa, hanno replicato: “ma che nozioni ha di idraulica Crocetta per parlare così?”.

Io non ho alcuna nozione di idraulica né di alta ingegneria ma una persona che si lava, che paga la bolletta regolarmente e che vive a Messina ha diritto di sapere il perché di questa DIVISIONE DELLA CITTA’ TRA CITTADINI DI SERIE A E CITTADINI DI SERIE B. Ci sono intere zone, da nord a sud che non sono servite da giorni e zone che non sono mai state servite dal primo giorno di guasto. Evidentemente la rete di distribuzione risale al Paleolitico, fa “acqua da tutte le parti” e non riesce a garantire che, se arriva razionata, quel poco che arriva venga equamente divisa tra i residenti serviti dallo stesso serbatoio. Con una pressione dell'acqua bassa capita che gli unici ad usufruirne siano quelli che geograficamente sono i più vicini al serbatoio di provenienza, lasciando a secco tutti gli altri. Un sistema di erogazione moderno dovrebbe prevedere quelle che Crocetta ha chiamato "saracinesche" ovvero correttivi che riescano a garantire, sua pure in modo alterno, la distribuzione a tutti. A questo vanno ad aggiungersi quanti, evidentemente hanno allacci fantasiosi e poco regolari. La vicenda inoltre fa sorgere il legittimo dubbio che i ladri d’acqua esistano da molti anni e che quando è tempo di “vacche grasse” e di rubinetti pieni il furto non si noti, ma, ovviamente, in tempi di “vacche magre” con l’acqua al contagocce, vengono a galla…. Anche chi non ha nozioni di idraulica sa che dovere di un amministratore è garantire la qualità del servizio e, neanche a dirlo, la stessa qualità del servizio per tutti. Molti lettori di Tempostretto inoltre continuano a segnalare una “strana” distribuzione anche delle autobotti nei condomini. Ci sono amministratori di condominio che hanno il “dito magico” e riescono a trovare la linea del telefono riservato alle autobotti libera più volte in un paio di giorni ed i loro fax arrivano a destinazione ed amministratori sfortunati ai quali nessuno risponde mai e costretti a pagare l’acqua.

Non è ammissibile che in una città civile si assista a questo contesto.

Chi non è in grado di assicurare un servizio dignitoso neanche nell’emergenza dovrebbe avere l’umiltà di fare un passo indietro, o almeno il pudore del silenzio.

L’arroganza almeno risparmiatecela.

Rosaria Brancato