Prime piogge, tombini intasati e allagamenti. Territorio a rischio

“I progetti per il futuro sono importanti ma, nel frattempo, i cittadini dovrebbero anche vivere in condizioni dignitose”. Lo dice il consigliere della III circoscrizione, Alessandro Cacciotto, che accusa l’amministrazione di mancanza di programmazione in merito ai danni provocati dalla pioggia delle ultime ore. “Erano i primi giorni dell’Amministrazione Accorinti quando si diceva che uno per uno i tombini della raccolta acque bianche sarebbero stati ripuliti. Invece non c’è traccia di ordinaria manutenzione e l’esperienza Accorinti, che avrà avuto certamente i suoi pregi, sarà però ricordata per aver tradito se stessa: cambiare Messina dal basso, nella mente di tanti, sarebbe voluto significare cambiare Messina dalle cose di ogni giorno. L’invito, all’Amministrazione è quello di affiancare accanto ai grandi progetti la normalità”.

Cacciotto invita l’assessore De Cola ad attivarsi subito per la pulizia di tutti i tombini.

Problemi potenziali ancora più seri sono stati paventati da uno dei geologi ascoltati in Commissione protezione civile la scorsa settimana, convocata sui rischi legati al dissesto idrogeologico del post-incendi.

Il consigliere comunale Libero Gioveni, alla luce anche del fortissime precipitazioni delle prime ore di stamane, esprime forte preoccupazione sulle attuali condizioni delle nostre colline dopo i devastanti incendi di questa estate e mette in luce le chiare e inquietanti espressioni riferite in aula dai tecnici che in questo periodo stanno collaborando con il Dipartimento di protezione civile.
“Le colline incendiate questa estate sono del tutto prive di vegetazione” – hanno detto i geologi – “temiamo quindi che, a differenza di quando piove in quelle colline ricche di verde laddove l'acqua si infiltra quasi tutta nel terreno, alle prime piogge torrenziali il 90 % delle acque scivolerà a valle portando dietro tutto ciò che incontrerà”.

“Nel tremendo ricordo di Giampilieri – prosegue preoccupato Gioveni, che chiede al sindaco di riferire in aula – l’intera città a questo punto vorrebbe sapere cosa si è fatto finora e cosa ancora si sta facendo per la messa in sicurezza dei circa 500 ettari di aree boschive distrutte totalmente dal fuoco. E in particolare:

1. a che punto sia l’iter per la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo che sarebbe dovuto essere consequenziale proprio alla dichiarazione dello stato di calamità;
2. a che punto sia l’iter per la stima dei danni subiti;
3. a che punto siano i processi amministrativi e tecnici avviati con tutti gli organi preposti finalizzati alla ricostruzione ambientale e al rimboschimento delle nostre colline;
4. se siano state individuate delle priorità di intervento e in quali zone del territorio comunale;
5. se siano state intanto posizionate, nei punti più critici e prospicienti strade e proprietà, delle reti di protezione per tamponare i primi potenziali danniche statisticamente vengono provocati da piogge di così forte intensità”.