Visicaro ad Accorinti: “Sospendi il bando per la rada o vieta il transito a tutti i tir”

“Non è una polemica contro l’amministrazione, né un fatto personale, ma una serie di proposte. Secondo noi è sbagliato l’attuale approccio al problema dei tir”. Questa la premessa di Saro Visicaro, che il Comitato la nostra città l’ha fondato il 25 aprile del 2000, diversi anni dopo l’inizio della sua battaglia contro la schiavitù al traffico gommato e contro il monopolio del traghettamento.

Alla giunta Accorinti, dalla quale si aspettava più determinazione e coraggio in queste decisioni, Visicaro in conferenza stampa ha voluto consegnare alcune proposte, un percorso da seguire per dare segnali chiari. Con lui anche Giacomo De Leo del Partito comunista dei lavoratori.

“Qualsiasi strategia non può prescindere dallo sciogliere il nodo rappresentato dal monopolio di fatto costituito dalle società gestori del traghettamento- spiega Visicaro- Un monopolio che dal ’67 in poi ha sostituito il pubblico. Alla luce della confusione che sembra regnare nel programmare provvedimenti adeguati ed efficaci proponiamo alcune linee d’intervento che riteniamo indispensabili per cambiare direzione. Questa amministrazione non ha bisogno di essere adulata, ma stimolata, supportata”.

Il punto di partenza (e l’origine dei guai) secondo il Comitato la nostra città è l’ennesimo bando per l’ennesima concessione degli imbarcaderi della Rada San Francesco. Alla riunione del Comitato portuale che si concluse con il nuovo bando di concessione triennale l’attuale amministrazione non c’era perché non era stata eletta.

“E’ già assurdo che su 25 componenti del Comitato portuale ben 11 siano in rappresentanza degli imprenditori- aggiunge Visicaro- ma crediamo che una decisione di questo genere presa in assenza del sindaco possa essere bloccata. Del resto in campagna elettorale Accorinti si è espresso chiaramente per liberare la Rada San Francesco e spostare gli imbarchi a Norimberga. Chiediamo quindi che la giunta proponga la sospensione del bando. Ove non fosse tecnicamente possibile chiediamo il ripristino dell’ordinanza del 2006 senza deroghe”.

L’ordinanza n°132 del 23 marzo 2006, firmata dall’allora sindaco Genovese prevedeva il divieto assoluto ai tir con carico di 3,5 tonnellate di accesso agli imbarchi del viale della Libertà 24 ore su 24. Il provvedimento però è stato aggirato grazie ad una serie di deroghe diventando di fatto inefficace. Adesso il Comitato la nostra città ne chiede il ripristino, senza deroghe o scappatoie.

Il molo Norimberga ed il porto storico dovrebbero essere utilizzati solo in fasce orarie di sicurezza che non interferiscono con il traffico urbano. Quanto all’approdo di Tremestieri, sin dall’inizio il Comitato anti-tir si è schierato contro, spiegandone anche le motivazioni e immaginando quel che poi è diventato realtà: un attracco usato parzialmente. Oggi viene proposta la costituzione di una commissione d’inchiesta sulla realizzazione dell’approdo con l’obiettivo di una formale richiesta di danni erariali per eventuali responsabili tecnici e amministrativi. Viene chiesta una verifica tecnica sui lavori di consolidamento in atto e la realizzazione di un’area di stoccaggio dove convogliare tutti i mezzi pesanti.

“Quanto al bando visto che l’attuale società non riesce a sostenere il servizio, dovrebbe essere aperto a tutte le società che siano disposte ad erogarlo. Questa è la vera liberalizzazione”.

Il Comitato la nostra città suggerisce poi di revocare per inadempienza contrattuale la convenzione con Caronte per l’ecopass. Si potrebbe affidare la riscossione attraverso un bando pubblico o l’Atm. Infine il capitolo Autorità portuale.

La circoscrizione territoriale, da Messina a Giammoro, secondo Visicaro è troppo ampia e coinvolge un’intera porzione di territorio con scelte determinanti per la popolazione “è inverosimile che attraverso un comitato portuale a maggioranza privata si possano decidere le sorti e gli assetti urbanistici della parte migliore del nostro territorio. Occorre chiedere al governo una limitazione della circoscrizione”.

All’incontro ha chiarito la sua posizione anche Giacomo De Leo “il sindaco in campagna elettorale aveva garantito la liberazione della città dai tir, ci aspettiamo che questo avvenga. Non basta aumentare le corse a Tremestieri, servono atti definitivi. Le istituzioni devono muoversi e trovare una soluzione”.

A seguire la conferenza stampa e ad ascoltare le proposte emerse c’era anche il consigliere comunale di Cambiamo Messina dal basso Nina Lo Presti, sensibile alla problematica da tempo. “Ho ascoltato con attenzione- ha detto Nina Lo Presti- e ritengo le proposte condivisibili. Mi farò promotrice in Consiglio comunale di queste valutazioni. Deve essere preso un indirizzo chiaro in questo momento che è prematuro per le valutazioni, ma indispensabile per procedere anche in base a quanto previsto dal programma di Cambiamo Messina dal basso e del sindaco”.

Per il Comitato la nostra città il campanello d’allarme è suonato alla riunione tra giunta e rappresentanti delle società private e Autorità portuale.

“L’approccio non ci sembra quello giusto. L’interlocutore non è Franza che poi ti dice che non si possono ritoccare le tariffe, ma l’Autorità portuale. Non sono i privati, ma il pubblico. Altrimenti continua il monopolio di fatto. I tir vanno spostati, 24 ore su 24, dall’intero centro. La Rada San Francesco va liberata”.

Rosaria Brancato