Milazzo, Pino torna in piazza: “Amministrare non è semplice…”

È noto l’amore dei politici per i comizi di piazza. Non fa eccezione Carmelo Pino, che del suo stile coriaceo ha fatto un tratto distintivo. E proprio sabato pomeriggio, in piazza Caio Duilio, l’ex sindaco di Milazzo ha incontrato la cittadinanza, per fare il punto sull’attività dell’amministrazione Formica e dei consiglieri di opposizione. Al centro del comizio lo stato dei finanziamenti già ottenuti, gli aumenti della tassazione comunale e il peggioramento dei servizi erogati dal Comune.

“Dopo averci ragguagliato su ogni dettaglio delle sue giornate con il diario” – ha esordito Pino – “il sindaco Formica ha già abbandonato questo strumento di trasparenza, dimenticando però anche quelli obbligatori per legge: la pubblicazione del proprio Curriculum Vitae, ad esempio”. Ma non sono solo provocazioni quelle dell’ex primo cittadino: “Vorremmo sapere che fine ha fatto tutti i finanziamenti ottenuti dalla nostra amministrazione, e che giacciono adesso nei cassetti o sono stati addirittura distratti e indirizzati altrove”.

Altro tema caro all’ex amministratore è quello delle tasse, e in particolare della TARI. Della vicenda ha parlato Pippo Midili: “Le bollette sono state emesse dopo le elezioni perché devono coprire un servizio previsto nel bilancio di previsione, i cui termini di presentazione scadevano il 30 settembre. Al fine di assicurare il servizio, abbiamo fatto pressione affinché gli amministratori redigessero il bilancio. Il 10 agosto ci è stata rivelata la sorpresa: non solo un aumento delle tasse da noi stimato tra l’83 e il 103%, ma addirittura un aggravio di ulteriori 440.000 euro per l’affidamento di un servizio che, a termini di contratto, è peggiore del precedente alle due aziende – Caruter e Multiecoplast – arrivate seconde nella manifestazione d’interesse. E l’anno prossimo l’aggravio sarà di ben 1.380.000 euro. Ecco perchè le bollette sono illegittime. E meno male che non si è proposta la gratuita del servizio, come con il servizio mensa, gratuito perché ancora non è nemmeno iniziato”.

Altro tema nevralgico è quello dei precari comunali: “Non si sa a che titolo stiano in Comune” – continua Midili – “e noi vogliamo che ci restino, ma dobbiamo fare in modo che sia possibile. Noi abbiamo prorogato di un anno i contratti dei precari, in attesa che il superamento del dissesto ci consentisse di stabilizzarli; ma, con l’annullamento del dissesto, quella delibera di proroga è nulla, e bisognerebbe farne un’altra. Al momento, tuttavia, l’unica decisione presa dal sindaco Formica è quella di sospendere il salario accessorio, la reperibilità e la turnistica straordinaria, a causa di “problemi con le risorse del fondo di produttività”. Ma le casse del Comune non erano floride? Il dissesto non era superfluo? Perchè allora il sindaco vuol fare cassa? Teme di arrivare senza liquidità a Natale?”

Sono tanti gli argomenti sciorinati da Pino e dai suoi fedelissimi, ma ulteriore attenzione merita soprattutto la situazione di Bastione, il quartiere colpito da due alluvioni in 4 anni, senza che le istituzioni facessero nulla per la messa in sicurezza del territorio. “Dal 2011 sono stati stanziati 1.380.000 euro per la progettazione esecutiva di interventi di messa in sicurezza” – continua Pino – “era però necessario affidare gli incarichi a competenze specialistiche, non disponibili nel nostro Comune. Abbiamo così chiesto agli uffici regionali di autorizzarci ad affidare incarichi esterni. L’abbiamo chiesto più e più volte, scrivendo anche alla magistratura. Poi la beffa: la risposta, affermativa, arriva a cavallo della nuova alluvione. E, agli onorevoli che vengono a Milazzo in passerella, vorrei dire che le responsabilità sono chiarissime: e sono della Regione e dei suoi componenti”.

C’è tempo per un’ultima rivendicazione, che ha il sapore di un appuntamento: “Io amo la politica, e non smetterò mai di dedicarmi a questa passione”. Per lui si parla di una possibile candidatura alle regionali.

Giovanni Passalacqua