Verso il 30 settembre: dimissioni di De Luca…da sindaco o deputato regionale?

Il sindaco Cateno De Luca chiama a raccolta i cittadini per «dire come stanno le cose» e dare direttamente in mano ai messinesi (pratica del tutto inusuale) «copia della relazione di inizio mandato» ( che di solito viene discussa in Consiglio comunale).

Il comizio – fissato già da tempo – si svolgerà a Piazza Duomo domenica 30 settembre, a partire dalle 18. In quell’occasione, il sindaco scioglierà finalmente il rebus sulle sue dimissioni, annunciando urbi e orbi la sua decisione finale: dovrà infatti dire alla città se lascerà Palazzo Zanca o resterà alla guida del Comune di Messina per i prossimi 5 anni.

Nella locandina di presentazione dell’evento, pubblicato neanche a dirlo sulla sua pagina Facebook, De Luca ricorda che la sua scelta di restare o lasciare dipende «dalle determinazioni del Consiglio comunale».

Il sindaco pretende tempi certi per la discussione delle delibere che la giunta porterà in aula, ed è questa la conditio sine qua non a cui lega il prosieguo del suo mandato.

Dopo l’inziale tensione con i consiglieri, che rischiava di sfociare in un vero e proprio scontro istituzionale, i due organi hanno trovato un accordo di massima, che ha indotto il primo cittadino a ritirare il suo provvedimento (VEDI QUI) lasciando che fosse il Consiglio ad autodeterminarsi. Con tutta probabilità, l’aula voterà le modifiche al Regolamento del Consiglio comunale, racchiuse in una delibera proposta dai consiglieri del gruppo consiliare di “Libera Me” (VEDI QUI), nella seduta di domani pomeriggio.

Tornando al comizio di domenica, se da un lato De Luca fa capire di non aver ancora deciso se continuare ad indossare o meno la fascia tricolore, dall’altro ha già convocato – con tanto di comunicato ufficiale – una riunione con tutte le parti sociali per lunedì 1.ottobre. L’appuntamento è richiamato anche nella locandina del comizio. Di fatto, si tratta di una contraddizione in termini, perché se è vero che non ha ancora deciso se continuare a rivestire la carica di sindaco non ha molto senso che abbia fatto recapitare gli inviti per una riunione fiume, in programma dalle 11 alle 17 di lunedì.

A parte queste “quisquilie”, c’è un altro aspetto molto più importante sul quale il sindaco dovrà fare definitivamente chiarezza già domenica sera, dicendo in maniera inequivocabile cosa intende fare della sua poltrona da deputato regionale.

In questi mesi, De Luca ha rinunciato alla sua indennità di primo cittadino, continuando ad incassare l’indennità da onorevole (ben più alta di quella prevista per il sindaco) e mantenendo la doppia carica. Le uniche dimissioni sono state quelle da capogruppo del Gruppo misto dell’Assemblea Regionale Siciliana. La normativa, in virtù della quale la carica di sindaco e deputato regionale sono incompatibili, concede 90 giorni di tempo per optare per l’una o per l’altra. E i tre mesi entro i quali De Luca è chiamato a scegliere scadranno proprio domenica 30 settembre.

Durante la campagna elettorale, l’attuale sindaco aveva assicurato che avrebbe lasciato l’Ars per dedicarsi totalmente al governo della città. Fino ad oggi questo non è avvenuto, ma è probabile che durante il comizio di domenica De Luca fugherà ogni dubbio e dirà se le sue dimissioni riguarderanno lo scranno più alto di Palazzo Zanca, conquistato a giugno, o lo scranno di Palazzo dei Normanni, conquistato a novembre 2017.

Se invece non si dimettesse né dall’una né dall’altra carica e continuasse a mantenere la doppia poltrona, aspettando magari che qualcuno sollevi il caso con un ricorso e guadagnando altro tempo, ne andrebbe della sua credibilità.

Danila La Torre