Dal tweet di Renzi ai post sui social network, le reazioni all’arresto di Genovese

"Il Partito democratico crede che la legge sia uguale per tutti. E la applica, sempre. Anche quando si tratta dei propri deputati. A viso aperto". Con queste parole, affidate ovviamente a Twitter, il premier e segretario del Pd Matteo Renzi ha commentato la decisione della Camera di dire sì all’arresto del deputato Francantonio Genovese. Sono state ore concitate per il numero uno del Pd e per l’intero partito che ha tentato di far slittare il voto a dopo le elezioni europee e che però dopo si è dovuto “piegare” sotto il pressing del Movimento 5 Stelle.

E le prime reazioni non potevano che arrivare da chi ha condotto la battaglia per ottenere il voto palese oggi. Per i grillini siciliani quanto accaduto oggi è “un deterrente per chi pensa di poter perseguire senza conseguenze il proprio tornaconto e un'iniezione di fiducia nelle Istituzioni per i siciliani”. E' questa la chiave di lettura del gruppo parlamentare all'Ars del Movimento 5 Stelle. “Speriamo – afferma la vice capogruppo, Valentina Zafarana – che la martoriata storia della Formazione professionale abbia conosciuto oggi la sua pagina più nera. Saranno ora i giudici a dire se effettivamente Genovese è o no colpevole dei reati contestatigli, ma il fatto che possa finire in carcere, come sarebbe accaduto da subito per un normale cittadino, è una questione di fondamentale importanza”. Dal gruppo parlamentare siciliano arriva anche un ringraziamento ai colleghi del Movimento eletti a Montecitorio. “La loro azione – dicono – è stata determinante. Senza di loro il voto, probabilmente, sarebbe stato rinviato a dopo le elezioni e, a qual punto, il risultato sarebbe stato tutt'altro che scontato. E' questa l'ennesima prova dell'importanza della presenza dei deputati del Movimento 5 Stelle all'interno delle istituzioni”.

Su posizioni molto diverse Sel. "Oggi scriviamo una pagina triste per la nostra democrazia, la questione Genovese sarebbe dovuta essere un'occasione per aprire una discussione seria sulla questione morale nel nostro paese, ed invece è stata ridotta a mera bagarre da campagna elettorale" ha dichiarato il deputato Erasmo Palazzotto. "Ho votato a favore dell'arresto di Genovese solo perché non ritenevo che vi fosse alcun intento persecutorio dietro la richiesta della magistratura che potesse giustificare una disparità di trattamento rispetto ad un qualsiasi cittadino ma non spetta al Parlamento decidere sulla colpevolezza del deputato del PD sotto il profilo giudiziario".

"Non possiamo trasformare le aule parlamentari in moderni tribunali dell'inquisizione come vorrebbe il M5S – aggiunge il deputato di SEL – non è compito della politica sostituirsi alla magistratura. La politica ha però il dovere di valutare fatti e comportamenti sotto il profilo etico – aggiunge Palazzotto – ed il Partito Democratico aveva tutti gli elementi per esprimere un giudizio politico su una modalità di costruzione del consenso e sul rapporto tra politica ed affari che avrebbe dovuto suggerirgli di non candidare una figura come quella di Genovese".

Tanti i commenti che si sono scatenati sui social network. Commenti che si sono divisi come sempre tra giustizialisti e garantisti, soprattutto tra i semplici cittadini che hanno seguito con particolare interesse tutta la vicenda legata all’onorevole Francantonio Genovese. Tra i post su Facebook anche qualche giovane del Pd che ha voluto dire la sua. Ha voluto pubblicamente manifestare solidarietà la consigliera comunale Simona Contestabile che ha scritto “io non rinnego nulla…forza Francantonio!!!!”, commenti sobri anche da parte dei renziani Alessandro Russo e Francesco Quero che in questi mesi hanno dato filo da torcere all’interno del partito. Russo guarda al domani scrivendo “adesso è solo tempo di ricostruire. Dalle macerie in cui ci hanno lasciati…”, per Quero un pensiero legato forse più alla sfera personale con il post “il carcere, comunque, non lo augurerei neanche al mio peggior nemico”.